Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi a tutto campo: milioni e impegno per il territorio

Forlì

Dall’alluvione all’Università, da Casa Romagna al sostegno ai comuni montani, dalle grandi mostre fino ai bandi per terzo settore e sport “minore”. La mano della Fondazione Cassa dei Risparmi rappresenta un sostegno fondamentale per molti settori della vita cittadina. Ancora di più in un anno segnato dalle calamità naturali che hanno interessato il Forlivese. «La prima cosa che mi preme sottolineare è che questa è una Fondazione strutturata – esordisce il presidente Maurizio Gardini – siamo al 17° posto tra le Fondazioni in Italia e siamo tra quelle più ricche contestualmente al territorio piccolo e siamo tra le primissime per erogazione pro capite. Il nostro bilancio ci darà un altro anno che ci consente di stabilizzare i nostri fondi e dare continuità alla nostra capacità erogativa. Questo è importante per noi».

Le calamità

Uno sguardo tra passato e futuro, che non può non passare dall’alluvione. «Abbiamo destinato risorse importanti sull’alluvione e sugli effetti dell’alluvione – illustra Gardini –. Siamo stati destinatari di risorse straordinarie. Ad esempio Intesa San Paolo ci ha affidato 4 milioni di euro che abbiamo riversato sul territorio: due milioni con interventi diretti e immediati che si stanno svolgendo, anche al di fuori del nostro territorio di competenza, altri due saranno definiti molto presto in un accordo fra Fondazione, Università di Bologna e Commissariato e riguarderanno la ricostruzione con una chiave più progettuale anche guardando quelle che sono state le cause dell’alluvione e le fragilità del territorio, pensando nella ricostruzione ai corsi d’acqua, ai boschi, alle pratiche agronomiche. Poi con le nostre risorse siamo intervenuti a supporto delle fragilità, utilizzando la Caritas come strumento per fare avere i primi interventi necessari, visto che noi per statuto non possiamo intervenire con i privati. Abbiamo sostenuto associazioni ed enti di terzo settore per fare avere aiuti. Poi come associazione regionale delle Fondazioni bancarie, della quale io sono presidente e il nostro direttore generale Andrea Severi segretario, siamo stati collettori regionale per interventi di solidarietà per le emergenze».

Università

L’attività della Fondazione è legata anche a quella dell’Università a Forlì. «Il rapporto con l’Università per noi è prioritario – chiarisce Gardini –, i poli del Campus e l’insediamento di Ingegneria si implementeranno ulteriormente. Grazie a un rapporto virtuoso tra Regione, sistema istituzionale locale, quindi Fondazione, Camera di commercio e Comune, e coinvolgimento del settore nautico con Ferretti e Cantiere Del Pardo, è stata attivata la magistrale in Ingegneria nautica e navale, molto sentita e in continuità con il corso di Ingegneria. Passando a Medicina, siamo soddisfatti delle sforzo fatto a favore dell’Alma Mater, premiato con l’aumento del numero annuale di studenti. Il nostro impegno è teso al miglioramento della qualità complessiva della vita dello studente che viene a fare Medicina a Forlì, che vuol dire anche qualità dell’abitare. Su questo abbiamo progetti in corso che spero si possano definire e poi avviare i lavori per la costruzione di studentati». Prezioso sarà l’utilizzo dell’Hotel della Città. «Il Comune ha acquisito il diritto sulla superficie – chiarisce il segretario generale della Fondazione, Andrea Severi –, ha impostato la convenzione insieme a Fondazione e Università per l’utilizzo futuro. Al Comune spetta la progettazione per poi sfruttare la struttura. Noi abbiamo stanziato 600mila euro per contribuire alla realizzazione. Riteniamo che quei posti non saranno sufficienti a risolvere il problema delle case per studenti, per questo ci stiamo muovendo per cercare soluzioni, stanziando fondi per cercare siti adatti a realizzare posti per gli studenti».

Grandi mostre

La Fondazione vuol dire anche grandi mostre. Quest’anno il 23 febbraio ci sarà l’inaugurazione dell’esposizione “Preraffaelliti, Rinascimento moderno” con il ministro della Cultura Sangiuliano. «E’ la più grande mostra mai fatta sui preraffaelliti – dice Gianfranco Brunelli, vice presidente della Fondazione e coordinatore delle grandi mostre forlivesi – non solo a livello italiano ma europeo, e vede la presenza di tutti i grandi musei inglesi. Le opere che arrivano dall’Inghilterra sono 250, poi ci sono i musei francesi, tedeschi, statunitensi e italiani. Per noi poi è importante che le grandi mostre siano un’occasione di dialogo con il mondo della scuola».

Il territorio

Uscendo da Forlì il ruolo della Fondazione rimane importante per il comprensorio. «La Fondazione ha consolidato un bando di distretto per il nostro territorio, che ha visto in passato finanziare interventi che i vari Comuni ci andavano segnalando – riprende il presidente Gardini –. Due anni fa c’è stato un salto di qualità quando abbiamo accompagnato i Comuni verso una maggiore capacità progettuale per andare ad accedere ai fondi del Pnrr, che ha consentito l’inserimento all’interno delle “Aree interne”. Poi è arrivata l’alluvione che ha riposizionato le priorità. Oggi le risorse ci sono, ma i Comuni devono presentare i progetti per attuare le opere e rendicontarle. Basti pensare ai 100 milioni del Comune di Modigliana, o i 12 milioni per Dovadola. Questa diventa la priorità». «Lo sforzo che i Comuni sono chiamati a fare – aggiunge Severi – è enorme. Amministrazioni come Modigliana che annualmente gestisce una manciata di milioni, si trova a gestirne 100, pensare che si possa mettere in piedi e seguire programmi così complessi è complicato con la carenza endemica di personale amministrativo e tecnico, che è un problema condiviso. Cercheremo di aiutarli individuando modalità per rinforzare le Amministrazioni».

I bandi

Rimangono attivi i bandi per il sostengo al terzo settore sul welfare e sullo sport giovanile. «Sono quasi 20mila i ragazzini del territorio della Fondazione – spiega Severi – che beneficiano del contributo per lo sport minore. Per il welfare, invece, c’è una grande continuità di azione da parte della Fondazione, attenta a tutti gli ambiti delle fragilità, quindi dagli anziani, alla scuola e alla collaborazione con la Caritas sul fronte della casa, della povertà e dell’accoglienza. Ci tengo a sottolineare il bando infrastrutture e strumenti chiuso poco fa con 400mila per contributi che sono serviti per acquistare 10 automezzi per l’associazionismo e finanziare interventi di ristrutturazione riqualificazione e attrezzaggio di una dozzina di sedi e immobili del mondo welfare. E poi abbiamo lanciato temi per il prossimo triennio, vale a dire l’inserimento lavorativo e della disabilità. Fenomeni che studieremo nel 2024 per capire quale azione strutturata della Fondazione possa avere effetti, azioni che faremo nel 2025 e 2026».

Nel 2023 la Fondazione avrà fatto erogazioni per 13 milioni 347mila di euro, mentre nel 2024 si attesterà sui 12 milioni. Cifre che aiutano a capire l’importanza della Fondazione per il territorio locale.

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