Da una vacanza in Kenya nel 2023 “rovinata” dal maltempo, alla scoperta di un modo concreto per portare aiuti alla popolazione locale che deve fare i conti con la mancanza di bisogni essenziali, prima su tutti l’acqua. Così è nata a Forlì l’associazione no profit “Jambo Kaka” (Ciao fratello, tipico modo di salutare della comunità locale), grazie a Paolo Bonduri, la moglie Stefania Trombin e i figli Giulia, 23 anni, e Riccardo, 19, che nel giro di due anni ha permesso di realizzare cinque pozzi per l’acqua e che adesso sogna di costruire anche un ospedale.
«Tutto è nato nel 2023 in un viaggio di famiglia per i 50 anni di mio marito – racconta Stefania Trombin –. I nostri 15 giorni in Kenya sono stati contraddistinti dal maltempo e così i ragazzi del villaggio ci hanno portato in giro per Watamu. Abbiamo visto povertà, donne che portavano l’acqua sulla testa. Ad un ragazzo dell’animazione abbiamo detto che avevamo comprato 50 chili di farina e fagioli da portare nei villaggi e lui ci ha risposto che “invece di portare il pesce, dovete insegnargli a pescare”. Voleva dire che comprare delle cose era molto bello, ma finito quello non si sarebbe risolto il problema. E ci ha detto che la cosa vitale era l’acqua, che mancava in tanti posti, visto che con l’acqua si coltiva, si possono vendere frutti e verdura. Con lui siamo andati in un villaggio dove mancava l’acqua: lì abbiamo deciso di costruire il primo pozzo, noi come famiglia. In quei 15 giorni di vacanza siamo riusciti a realizzarlo, visto che lì le cose sono molto più veloci. Abbiamo fatto l’inaugurazione con il capovillaggio».
Al ritorno in Italia la decisione di dare vita a un’associazione per proseguire a dare una mano, magari con il ricavato di attività di beneficenza, anche attraverso il negozio di famiglia, per raccogliere fondi. «Grazie a un referente locale siamo già andati un paio di volte per vedere dove costruire i pozzi – riprende Stefania – in modo da seguire dove e come farli, in zone dove sono più utili. Abbiamo scelto di farli in chiese e scuole perché sono luoghi pubblici, a disposizione di tutti. Abbiamo fatto delle iniziative con il negozio: noi abbiamo la macelleria Bonduri alla Cava, abbiamo coinvolto anche i clienti e tutti quelli che vogliono partecipare nella raccolta di piccole donazioni che servono all’associazione: ad esempio, lo scorso anno, 2 euro per ogni cliente che è venuto a fare la spesa nei 10 giorni prima di Natale sono stati donati all’associazione. In pratica sono stati i clienti a contribuire alla costruzione dei pozzi, invece di ricevere il piccolo dono che facciamo loro in occasione della festività. Dal 2023 siamo riusciti a costruire 5 pozzi e il sogno è quello di un ospedale». Attraverso il sito dell’associazione Jambo-Kaka, realizzato dall’agenzia Publione, è possibile contribuire con una donazione per dare una mano a realizzare qualcosa di concreto.