Forlì, ereditò 4 milioni, maggiordomo vince la causa

Forlì

FORLÌ. Assolto dall’accusa di circonvenzione di incapace il maggiordomo che ha ricevuto in eredità immobili e denaro per circa 4 milioni di euro dalla facoltosa donna che ha accudito per vent’anni.

La storia
Il giudice per le udienze preliminari Giorgio Di Giorgio ha ritenuto valido il documento che la 95enne forlivese ha redatto poco prima della sua morte, nel 2018, e nel quale lasciava i suoi cospicui averi al 59enne che l’aveva seguita negli ultimi anni. Un gesto che aveva prima sorpreso, poi fatto sospettare qualcosa di illecito alle tre nipoti della ricca signora, di fatto escluse dal patrimonio di famiglia. Tanto da rivolgersi alla Procura della Repubblica sospettando che l’anziana zia fosse stata in qualche modo costretta a modificare le sue volontà e a indicare come erede il maggiordomo. Il quale si è trovato a doversi difendere, tutelato dall’avvocato Giovanni Principato, dall’accusa di circonvenzione di incapace nel corso del processo penale. Lui che, insieme alla moglie, per quasi vent’anni aveva seguito le necessità dalla anziana che lo aveva assunto, arrivando a godere di fiducia sempre maggiore, soprattutto quando l’età non le ha consentito di seguire tutte le sue attività e anche dal punto di vista fisico è stata sempre meno autonoma e più bisognosa di attenzioni anche nelle questioni quotidiane, per le quali aveva necessità di un sostegno costante, trovandolo dal maggiordomo e della moglie. I quali svolgevano alcune incombenze e la accompagnavano nei suoi appuntamenti, anche con i medici. Non che i familiari l’avessero abbandonata, ma la vicinanza del collaboratore lo ha reso più partecipe.

Il testamento e il processo
Una presenza oltre l’aspetto lavorativo per l’anziana, che ha deciso di redigere un testamento nel quale lasciava all’uomo soldi investiti e nei conti correnti, immobili tra i quali un palazzo in centro storico a Forlì, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Un piccolo tesoro che le nipoti hanno cercato di bloccare e di far restare a componenti della famiglia. Nel procedimento penale il legale Principato ha presentato una serie di documentazioni mediche, tra le quali una perizia, che avrebbero attestato le capacità di intendere e volere della ultranovantenne. Almeno anche secondo quanto stabilito dal Gup Di Giorgio. L’ormai ex maggiordomo, quindi, ora può godere i frutti dell’eredità, anche se pare certo che le nipoti intenteranno una causa civile nonostante il responso di quella penale che ha sancito la veridicità e autenticità del testamento e assolto il 59enne.

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