Forlì, ecco le motivazioni della condanna di Daniele Severi

Forlì
  • 03 settembre 2024

Ucciso con un colpo d'arma da fuoco e poi decapitato. Per motivi economici, per quel podere a Ca di Seggio che lui riteneva destinato a lui ma la presenza del fratello Franco glielo impediva. La ricostruzione è contenuta nelle motivazioni della sentenza di condanna all'ergastolo che la corte d'assise di Forlì ha emesso a carico di Daniele Severi, ritenuto in primo grado colpevole per il delitto del podere di Monte di Sotto a Seggio di Civitella, dove il 22 giugno 2022 venne trovato il cadavere decapitato di Franco Severi, 53 anni. Il 64enne fratello, ex autista del 118, era accusato di omicidio aggravato, occultamento di cadavere, atti persecutori, detenzione e porto illegale di arma.

“La gravità, precisione e convergenza degli indizi singolarmente esaminati e considerati nella loro visione unitaria consente di affermare con certezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, il diretto coinvolgimento di Daniele Severi nella brutale esecuzione del fratello Franco, senza lasciare spazio ad ipotesi alternative” scrive la presidente della Corte, Monica Galassi, affiancata nel processo dal giudice a latere Marco De Leva e dai sei giudice popolari.

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