Forlì, ecco il dossier per la candidatura a capitale della cultura FOTOGALLErY





























Al teatro “Fabbri” è stato presentato pubblicamente il dossier per la candidatura di Forlì, con Cesena, a capitale italiana della cultura 2028 .Una candidatura che ridefinisce il concetto stesso di capitale italiana della Cultura: Forlì e Cesena uniscono le forze, coinvolgendo circa cinquanta comuni della Romagna, per proporre un inedito modello di “Capitale diffusa” in vista dell’appuntamento del 2028. È questo il cuore pulsante del progetto condensato nel dossier intitolato “Sentieri della Bellezza”. Il percorso progettuale, ambizioso e inclusivo, si snoda lungo direttrici tematiche che intersecano i pilastri fondamentali della vita comunitaria e territoriale. Non si tratta solo di arte e patrimonio in senso stretto, ma di un progetto che intreccia in modo organico ricerca, memoria e futuro, ponendo al centro l’attenzione sui giovani e il sociale, oltre che valorizzare il legame indissolubile tra natura e prossimità. Insomma, l’idea è quella di trasformare l’intero territorio romagnolo in un vasto laboratorio culturale a cielo aperto, dove la bellezza non è solo un’eredità da conservare, ma una risorsa dinamica capace di generare sviluppo e coesione. Entrando più nel dettaglio sono 12 i percorsi individuati ed elaborati dal Comitato scientifico, presieduto dal curatore delle Grandi Mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Gianfranco Brunelli, dopo un confronto con l’associazionismo del territorio e il team di progetto. Proiettando la Romagna verso l’innovazione si parte dal primo sentiero di bellezza, ovvero “Il volo del futuro” con il Festival dalla terra al cielo. In altre parole, nel 2028 si completerà l’ampliamento del polo tecnologico-aerospaziale di Forlì-Cesena. L’inaugurazione sarà celebrata per tre giorni tra simulatori di volo, aquiloni, mongolfiere, droni, macchine volanti inventate da Leonardo e dai pionieri dell’aviazione,oltre che numerosi laboratori. Tra gli obiettivi più ambiziosi del distretto guidato dalla Fondazione Mercury c’è la progettazione di un satellite concepito e testato interamente a Forlì. Il secondo percorso, invece, “Comunità di persone” si concentrerà sul trasformare l’ex mercato ortofrutticolo in un centro di cohousing per anziani autosufficienti, mentre a Cesena a palazzo Roverella prenderà forma un sistema abitare-studio-cultura. Altra rotta il “Rinascimento civile” con il progetto “Glucosio. Lo spazio dell’immaginario”, in cui ruolo centrale sarà affidato all’ex zuccherificio Eridania. Non mancheranno i “Percorsi d’arte”, la cui rotta sarà tracciata da “Futurismi. La rivolta delle avanguardie nel Novecento”. In sostanza, un’esposizione di respiro internazionale ripercorrerà nel 2028 le varie fasi del movimento con capolavori di artisti come Balla, Boccioni, Carrà, Severini, Depero e mostre anche a Faenza e Lugo. Il dossier punta anche sul “Museo diffuso dell’Ottocento”, il percorso “Passi nella memoria” valorizzando tutto il patrimonio del Risorgimento della Romagna. Riflettori puntati sul docufilm di Rai Cultura sulla biblioteca Malatestiana. Per il sentiero “Polifonia delle parole”, nel 2028 Rockin’1000 riunirà i due capoluoghi con eventi diffusi, jam nelle due città, il coinvolgimento delle scuole musicali del territorio e un grande concerto corale. Mentre a Forlì, Cara Forlì, la grande festa del liscio, si trasformerà in una kermesse di sei giorni. La vicenda di Caterina Sforza, inserita nel percorso “Storie di storia”, rivivrà attraverso un festival alla Rocca di Ravaldino con Paolo Cevoli, Roberto Mercadini e Elena Bonora. Il Novecento sarà protagonista del sentiero “Archivi del presente” con la realizzazione, appunto, di un parco del ‘900 che vedrà inaugurare il Museo del Volo di Forlì. La Romagna farà del cibo un laboratorio di identità, economia, innovazione e futuro, restituendo alla convivialità il valore di esperienza condivisa con il percorso “Cibo e convivio”, il cui progetto faro sarà il Festival del Buon Vivere. Chiudono il corposo documento consegnato al ministero i percorsi “Vie d’acqua” per la “Rinascita dei borghi”, i “Cammini dello spirito” con un focus sul 600° anniversario del miracolo della Madonna del Fuoco e il sentiero “Spettacolo della natura” che coinvolgerà il Parco delle Foreste Casentinesi. Tra Campigna, Poggio Scali e Camaldoli, un tratto del bosco verrà riconfigurato come spazio di esperienza artistica e una “chiamata internazionale” inviterà gli artisti a realizzare opere effimere con materiali residui del bosco.