Forlì. Dopo la rapina in centro, il prefetto: «Vogliamo dare un segnale perchè fenomeni come questo non devono attecchire»

«Episodi simili non si erano ancora verificati, vogliamo dare un segnale anche perché fenomeni come questo non devono attecchire in città».

E’ chiaro il Prefetto, Rinaldo Argentieri, dopo la rapina avvenuta nella tarda serata di giovedì in corso della Repubblica, quando una banda di 4 persone ha fatto irruzione nella storica pizzeria al taglio “Altero”, che fa capire come il cerchio si stia stringendo sui rapinatori.

Un campanello d’allarme che deve mantenere alta l’attenzione delle forze dell’ordine già impegnate su più fronti e a contrastare fenomeni di degrado segnalati a più riprese dai residenti del centro storico.

«L’attenzione è sempre stata alta e non è mai mancata, la risposta verrà molto presto - prosegue il prefetto -. Bisogna, però, non confondere i due fenomeni e, anzi, li terrei separati. Il degrado non è solo una percezione visiva, ma è anche non riuscire a godere dei propri diritti come cittadini, come fare una passeggiata o ritrovarsi con gli amici in centro storico».

Dopo la rapina di giovedì, alcuni rappresentanti dei commercianti del cuore cittadino chiedono l’intervento dell’Esercito per far fronte al problema della sicurezza.

«Ancor prima di questo accadimento avevo in programma di incontrare le associazioni delle attività economiche e dei pubblici esercizi per ascoltarli, invito che a breve sarà formalizzato - sottolinea Argentieri -. Sono pronto a parlare con loro di quello che riterranno opportuno, ma l’Esercito va impiegato in situazioni di forte criticità e non mi sembra il caso di Forlì».

Da quando il comitato Orgogliosi forlivesi ha presentato un esposto, sottoscritto nel giro di poco tempo da più di 200 cittadini che lavorano o abitano in centro storico, è partita un’azione tangibile da parte delle forze dell’ordine in sinergia con il Comune.

«Il comitato, a mio avviso, ha fatto una cosa utile mobilitandosi e cercando il confronto con le istituzioni per trovare una soluzione al problema - spiega Argentieri -. Da un lato ci sono i cittadini con le loro richieste, dall’altro il Municipio che ha tutto l’interesse affinché il centro storico sia vitale. Ci sono, però, anche le forze dell’ordine che hanno il compito di far sì che sia garantita la vitalità del cuore cittadino affinché non si insinui qualcosa di più grave. Si è trovata una convergenza di interesse».

Convergenza che si è tradotta in più controlli e l’attuazione di provvedimenti da parte del questore come chiusure e revoche delle licenze, l’ultima in ordine di tempo a un locale alle porte del centro storico.

«Vengono applicate le norme sotto diversi aspetti, non stiamo scatenando un inferno - conclude il prefetto -. Ragionamenti analoghi li stiamo facendo anche su Cesena per problematiche similari. Per quanto riguarda l’azione su Forlì stiamo ricevendo riscontri positivi, ora si tratta di dare continuità a tutto ciò tenendo presente che oltre al centro storico ci sono anche le periferie. Infine, con il comitato “Orgogliosi forlivesi” mi ero assunto l’impegno di rincontrarlo, i tempi sono maturi per fare il punto con chi vive il territorio».

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