Forlì. Don Giovanni Severi è tornato sulle Dolomiti dove portò la Madonna del Fuoco nel 1978, per festeggiare gli 80 anni

«E’ stata un’emozione incredibile - dichiara Piero Sabbatani - salire sino a Cima Undici con don Giovanni e condividere il suo compleanno in uno dei punti più belli delle Dolomiti». Domenica scorsa, don Severi, parroco del Ronco, Santa Rita e Selva, ha festeggiato gli 80 anni di vita, dicendo messa in uno dei monti più panoramici delle Dolomiti. Con lui una cinquantina di persone, per lo più forlivesi, in soggiorno presso la Casa Madonna del Fuoco di Tesero, che hanno maturato l’amore per la montagna e la Val di Fassa grazie proprio all’inossidabile sacerdote. Perché il popolare don, carico di anni e sopravvissuto miracolosamente ad un incidente in montagna 13 anni fa, ha scelto di arrampicarsi proprio su Cima Undici? «Su quella montagna - continua Sabbatani - c’è l’immagine della Madonna del Fuoco, portata in spalla da lui e dall’indimenticabile don Guido Sansavini, parroco della Pianta, nel 1978. E’ stata una gran fatica per don Giovanni e per tutti noi salire fin lassù (l’intera escursione da Pozza di Fassa a Cima Undici e ritorno, comporta 6 ore di cammino e 913 metri di dislivello, ndr), però ne valeva la pena condividere con questo amico innamorato di Cristo, una giornata fantastica».
«Grazie Maria - ha scritto don Severi nella preghiera alla Madonna del Fuoco appositamente composta e consegnata a tutti i partecipanti all’escursione di domenica - perché in quel 22 agosto 2012 prontamente la tua mano su me stendesti». Chiaro il riferimento a quella drammatica caduta sul Ciampedie, nel quale aveva subito gravi traumi, che non gli impedirono peraltro di ritornare prodigiosamente al suo ministero dopo pochi mesi. «Ed ora che riconoscente ai tuoi piedi gli ottanta sto celebrando - continua - aiutami ad essere sempre certo della tua premura di Madre». Don Giovanni non aspira ai novanta, né ai cento e poco più anni: «Serenamente attendo che tu, Madre del Fuoco, al termine del pellegrinaggio terreno, mi immerga nella luce del Risorto». Intanto è salito lassù, per lasciare a tutti i compagni di escursione un ricordo indimenticabile.