Forlì. Documenti alluvionati, il Comune cerca nuovi spazi dove tenerli congelati

Il Comune è alla ricerca di nuovi spazi per poter continuare a “congelare” i documenti dell’archivio comunale, finiti sott’acqua e ricoperti da 40 centimetri di fango con l’alluvione del maggio 2023. Infatti, come noto, la furia del Montone non ha risparmiato i locali di via Asiago dove sono andati distrutti 3mila metri lineari di archivio. Altri 2.600 metri lineari di registri e faldoni che documentano la storia della comunità forlivese dagli anni ’50 fino al 2019, invece, sono stati collocati in frigoriferi a bassissime temperature, indispensabili per evitare che i materiali documentari venissero aggrediti e distrutti dai funghi che facilmente avrebbero potuto attaccare la carta.

Celle frigorifere che generosamente Orogel ha messo a disposizione sin da subito. La documentazione, trasportata e messa in sicurezza presso il deposito freezer della nota azienda del settore agroalimentare, riguarda sia atti fondamentali dell’ente forlivese, quali delibere di giunta e Consiglio, che registri, oltre che in gran parte carteggio amministrativo vario. Tutti attualmente conservati in 607 contenitori delle dimensioni di 112 cm x 112 cm e alti 60 cm. Ora, però, il Municipio è al lavoro per individuare una nuova soluzione, a seguito di una nuova necessità emersa da qualche tempo. Recentemente l’azienda ha infatti informato gli uffici comunali interessati che intende cessare, entro il termine previsto dal verbale di somma urgenza e relativo contratto (ovvero il prossimo 6 agosto), la custodia della documentazione, avendo necessità di disporre degli spazi all’interno della cella frigorifera in cui sono al momento collocati i documenti.

Insomma, per il Municipio sarà una corsa contro il tempo, ma è già al lavoro. «Abbiamo scelto di avviare una consultazione preliminare di mercato attraverso la pubblicazione sul sito del Comune e di demandare ai servizi competenti la massima diffusione su tutti i canali, anche social, dell’avvio della procedura al fine di raggiungere il maggior numero di operatori economici possibilmente interessati - spiega l’assessore Vittorio Cicognani -. In altre parole, siamo alla ricerca di realtà del territorio che siano aperte a darci una mano». Ma non è l’unica strada. «Sono in corso anche alcuni ragionamenti con la Regione, disponibile a ricercare o mettere a disposizione locali refrigerati per accogliere i documenti conservati ora a Cesena - conclude Cicognani -. Documentazione che, a distanza di due anni, non è fruibile. Auspichiamo possa esserlo in futuro, nonostante le tempistiche non siano certe visto che alcuni faldoni finiti sott’acqua con l’alluvione di Firenze sono ancora contenuti nei congelatori».

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