Forlì. Celebrazioni per i tre secoli della chiesa del Suffragio con l’arcivescovo Castellucci

Forlì
  • 23 ottobre 2023

Entrano nel vivo le celebrazioni per il 3° centenario della posa della prima pietra della chiesa del Suffragio. Avviati il 29 ottobre 2022, in occasione degli 800 anni di presenza a Forlì di Sant’Antonio da Padova, i festeggiamenti vedranno l’apice nella serata di domani. Alle 20 davanti al Duomo è prevista la formazione di un corteo, accompagnato dalla Banda di Carpinello, che muoverà processionalmente verso il Suffragio, sul cui sagrato, alle 20.30, si farà memoria della prima pietra. Alle 20.45 è in programma la messa solenne presieduta dall’arcivescovo di Modena e vice presidente della Cei, monsignor Erio Castellucci, che nella celebrazione sarà assistito dal rettore del Suffragio don Paolo Giuliani e accompagnato dal Coro San Filippo Neri, nel 22° anniversario della morte di monsignor Sergio Scaccini, predecessore dello stesso don Giuliani alla guida dell’importante centro di culto. «Domenica 24 ottobre 1723 - si legge nella Cronaca Forlivese di Stefano Corbici - si mise la prima pietra della nuova chiesa del Suffragio. Dopo il vespro, un Padre domenicano fece un discorso in Duomo per esortare il popolo a un’opera tanto pia. Si avviarono processionalmente la Compagnia del Suffragio con il Capitolo, Monsignor Vescovo e, dopo, due muratori che portavano la prima pietra”. Il capomastro aveva un bacile con sopra la cazzuola, lo squadro con il martello e una medaglia di bronzo dorata lavorata a Roma con l’effigie della Beata Vergine del Fuoco, non essendosi potuto trovare chi coniasse una medaglia con l’immagine della Visitazione della Beata Vergine, come era proprio il titolo della Chiesa. “Arrivato il Vescovo - conclude Corbici - con il Capitolo al sito della chiesa benedì la pietra e mise la medaglia nella pietra, che venne posta in uno scavo in mezzo alla facciata. Dopo, Monsignor Vescovo diede l’acqua santa alle fondamenta e fu finita la funzione”. La nuova chiesa del Suffragio, che si affaccia sulla Piazza Grande (l’attuale Piazza Saffi), sostituì la prima, voluta con atto del 25 gennaio 1679 dal canonico Cristoforo Aspini, arciprete della Cattedrale e dalla nipote Barbara, morti nel 1692, e posta in Borgo Schiavonia. La Sacra Congregazione del Concilio con decreto del 24 gennaio 1720 autorizzò la sua costruzione in altro luogo rispetto a quello originario. L’8 aprile 1748 la nuova chiesa venne consacrata dal vescovo Torelli e aperta al culto. Il Suffragio vanta anche la prerogativa di essere il vertice forlivese della venerazione di Sant’Antonio di Lisbona, che proprio a Forlì rivelò il prodigioso eloquio che lo rese celebre nel mondo. Al Divo Antonio, morto a Padova il 13 giugno 1231 e canonizzato a Spoleto il 30 maggio 1232 da papa Gregorio IX, è dedicata la prima cappella a destra, per chi entra dall’accesso principale.

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