Forlì. Cassa integrazione, in provincia nei primi tre mesi del 2025 ore aumentate del 48% rispetto al 2024

Forlì

In provincia di Forlì-Cesena crescono le difficoltà per le aziende, nel primo trimestre del 2025 le ore di cassaintegrazione rispetto al 2024 sono aumentate del 48%. Un dato reso noto dalla Cgil che allarma il sindacato.

L’Inps ha recentemente pubblicato l’Osservatorio sulle ore autorizzate di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) nel 1° trimestre 2025. Nei primi 3 mesi di quest’anno in Emilia-Romagna sono state autorizzate 18,7 milioni di ore di Cig (Cigo, Cigs, Cigd), in aumento del 31% rispetto allo stesso periodo del 2024 (stesso aumento registrato a livello nazionale) e del 113% rispetto al 2023.

«Per la provincia di Forlì-Cesena, la situazione è peggiore della media regionale – afferma Maria Giorgini, segretaria generale della Cgil Forlì-Cesena –. Mettendo a confronto il primo trimestre del 2025 con lo stesso periodo del 2024, sono infatti aumentate del 48.3% le ore di cassa integrazione con 1.264.300 ore, rispetto alle 852.815 ore del 2024. Se poi confrontiamo con il primo trimestre 2023, l’aumento è del 118.5%. Al di là dei proclami del Governo – prosegue Giorgini – la realtà si commenta da sola. Il calo della produzione industriale ininterrotto da 25 mesi, è un fatto, come nel nostro territorio la crisi in particolare del distretto del calzaturiero a San Mauro e della metalmeccanica artigiana in tutta la provincia, sono un altro dato di fatto. A questi dati fanno da corollario le difficoltà dell’export sui mercati internazionali come anche le difficoltà dei consumi interni determinate da bassi salari che non reggono l’aumento dei consumi».

«Senza una politica industriale e una vera politica per aumentare i redditi – sottolinea Giorgini – il paese si avvita su sé stesso, per questa ragione è necessario da un lato qualificare il lavoro e in questo i referendum dell’8 e 9 giugno sono determinanti, e dall’altro è necessario investire sulle filiere produttive interne, accorciando le catene del valore e valorizzando le nostre industrie e il nostro artigianato. Scelte politiche che non arrivano, per questo la nostra mobilitazione non può che proseguire e rafforzarsi».

Nel dettaglio in provincia di Forlì-Cesena i settori maggiormente in sofferenza risultano il comparto Tac (tessile, abbigliamento e calzaturiero) con + 69.52% (da 414.823 ore a 703.216 ) e quello della Meccanica, +43.1% (da 287.043 ore a 410.784 ore).

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