Forlì capitale della cultura: i progetti del comitato scientifico

«Consegneremo un progetto di visione, che potrà essere realizzato anche se non dovessimo vincere». Lo sottolinea chiaramente il presidente del comitato scientifico, Gianfranco Brunelli, che insieme a un team di alto profilo nazionale e internazionale, è al lavoro per tracciare le linee di indirizzo che porteranno all’elaborazione del dossier per la candidatura del Comune di Forlì a Capitale italiana della Cultura 2028, promossa insieme alla vicina Cesena.
Quanto alle linee di indirizzo da perseguire il presidente del comitato scientifico precisa: «Forlì fa parte di una storia complessiva, la Romagna è una provincia del mondo ed ecco perché questa è una candidatura di più territori, un momento di condivisione progettuale che richiama come filo interpretativo i cosiddetti “sentieri della bellezza”. I sentieri della nostra storia, dell’umanità, delle arti e della cultura». Diversi i percorsi da percorrere e tanti gli obiettivi. «Occorrerà fare una serie di investimenti che siano definitivi, tra cui riaprire il museo del Risorgimento di Forlì – conclude Brunelli –. La Romagna ha diversi musei risorgimentali molto interessanti, perchè non realizzarne uno diffuso dell’Ottocento? Così come bisognerebbe pensare ad un grande Parco del Novecento che metta insieme tutti i Comuni perché qui ci sono molti siti del razionalismo: se ne contano solamente 41 a Forlì, 15 a Cesena e 20 a Faenza. Lo si potrà fare con la collaborazione di Atrium, che significa Consiglio d’Europa, della Regione e non solo. Nel Parco del Novecento non ci sarà solo il razionalismo, ma anche quello che è venuto prima e dopo».