Forlì, “caldo e stress termico”: i dipendenti Electrolux abbandonano il reparto Piani Cottura

Troppo caldo, i lavoratori Electrolux abbandonano anticipatamente il lavoro ai Piani Cottura a Forlì. Lo hanno fatto poco dopo le 12, con temperature attorno ai 40 gradi, chiudendo prima un turno che di norma termina alle 17. “ L’allarme rosso lanciato dall’Arpae per le alte temperature è ignorato da Electrolux, non dai lavoratori - riferisce la Fiom Cgil - oggi alle ore 12.15 per le alte temperature tutti gli operai del reparto Piani Cottura dell’Electrolux di Forlì hanno abbandonato anticipatamente il lavoro (finiva alle 17) e se ne sono andati, capi linea compresi, per il caldo e lo stress termico. Così anche altri lavoratori di altri reparti. Sono usciti tutti in autotutela della loro salute, come era stato indicato anche dagli RLS nell’incontro con la Direzione dei giorni precedenti. In fabbrica ci sono punte che lambiscono i 40°”.
La RLS Fiom Cinzia Colapricco dichiara: “La salute per Electrolux in questo caso non è una priorità, altrimenti avrebbero ridotto i ritmi di lavoro, aumentato le pause, cercato soluzioni per ridurre l’impatto termico (stress termico), visto che chiaramente queste temperature hanno un impatto sostanziale sui lavoratori e non è la stessa cosa lavorare al fresco come fanno i dirigenti e stare in linea e nei reparti con queste temperature.” conclude la delegata RLS “bisogna avere una dose di malvagità e indifferenti per non agire a tutela verso chi fatica e subisce di più gli effetti climatici”.
La riunione di mercoledì
“Durante la riunione di mercoledì 2 luglio - riferisce la nota della Fiom Cgil - i rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) avevano chiesto l’applicazione di un protocollo di sicurezza con un orario di maggior tutela dallo stress termico (06-14 anziché 08-17) per tutti i lavoratori, in previsione delle alte temperature, specialmente per venerdì 4 luglio. La richiesta, avanzata anche dagli RLS Stavale (UGL) e Colaprico (FIOM) e verbalizzata, è rimasta però inascoltata, visto che l’azienda di fatto non ha modificato le condizioni di lavoro. La direzione aziendale ha rifiutato misure e orari specifici anche per il reparto smalteria, dove il rischio è maggiore. Di conseguenza, gli RLS si sono visti costretti a notificare alle autorità competenti l’alto rischio a cui sono esposti i lavoratori di quel reparto”.