Forlì. Azione Cattolica al rinnovo, Edoardo Russo: “Lascio un’Ac promotrice di alleanze dentro e fuori la Chiesa”

Forlì

Edoardo Russo, classe 1989, è il presidente uscente dell’Azione Cattolica di Forlì-Bertinoro, che ha guidato per due mandati dal 2017. Nel pomeriggio di ieri 200 delegati provenienti dai consigli parrocchiali di Ac delle 20 associazioni territoriali di base, si sono riuniti per definire e approvare il documento programmatico 2024-27, verificare il cammino percorso finora e progettare con rinnovato slancio il futuro. Ma eleggeranno anche il nuovo Consiglio che, nella prima riunione del 6 febbraio, esprimerà una terna di nomi, da cui il vescovo Corazza trarrà il presidente di Ac per il prossimo triennio. Quando fu insediato la prima volta dall’allora vescovo Pizzi, all’età di 28 anni, Russo risultò essere il più giovane presidente di Ac nella storia della Diocesi. Chiediamo ad Eddy di fare un bilancio di questi 7 anni alla guida dell’Ac diocesana.

«Lascio un’associazione promotrice di alleanze dentro e fuori la Chiesa, capace di unire e di farsi trovare pronta per nuove sfide e relazioni». Nel corso del suo duplice mandato, Russo ha vissuto in pieno due fenomeni che hanno stravolto le nostre vite: il Covid e l’alluvione. «L’Ac, alleandosi con altre aggregazioni e istituzioni, è stata in grado di offrire un grande servizio di solidarietà e concretezza al territorio: portando i pasti e la spesa a casa delle persone in tempo di Covid, organizzando squadre di lavoro per rimuovere il fango ed aiutare le persone a ri-emergere».

Alla domanda su cosa è stato fatto e cosa rimane da fare del suo progetto iniziale alla guida dell’Ac diocesana, Edoardo mette sul piatto l’innegabile capacità di rinnovamento. «Abbiamo accorpato e unito 9 parrocchie in 4 associazioni territoriali di base, favorendo così l’evolversi di quello che vorrebbero essere le unità pastorali e unire le forze là dove la lettura odierna ci chiede di farlo. Tutto questo sempre a stretto contatto con gli assistenti ed il vescovo e seguendo le sue indicazioni».

Riguardo al futuro, «l’Azione Cattolica, come la Chiesa tutta, deve saper trovare modi sempre più giusti e attuali per mettersi a contatto con la vita vera, autentica, con le sfide che chiedono quelle “nuove idee” di cui parlava David Sassoli quando si insediò al Parlamento europeo. Sono sicuro che sapremo raccogliere la sfida dei nostri tempi, facendo tesoro di cammini ed esperienze vissute, senza stancarci di seminare». Russo è anche convinto di aver guidato un’Azione Cattolica «che si impegna con passione per stare al passo, per cercare sempre nuovi e odierni linguaggi comunicativi (siamo da tempo sbarcati sui canali social più rilevanti), che sappiano raccontare la vita dell’associazione ed allo stesso tempo seminare la Parola nella vita di tutti i giorni». Partendo dal suo osservatorio di presidente di Ac per 7 anni, Edoardo si è posto continuamente il problema di come riavvicinare i giovani alla fede e più in generale all’impegno sociale. «I ragazzi hanno bisogno di fidarsi della Chiesa e di chi la fa e vive. È necessario formare i giovani alla responsabilità, alla saggezza, al coraggio e alla giustizia».

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