Forlì, aumentano i vaccinati contro l’influenza

Il picco dell’influenza è previsto dopo le festività, mentre quest’anno è cresciuta l’adesione alla vaccinazione. «Gli anziani e i fragili sono in salvo- afferma il medico sentinella di Forlì, Vincenzo Immordino-. Come medico di medicina generale già a metà novembre molti dei miei pazienti erano vaccinati». Una campagna vaccinale partita a rilento ma che negli ultimi mesi ha visto uno sprint differente rispetto al 2023. «Difficile fare una stima, ma consultandomi con i miei colleghi e sulla base di quelli che ho somministrato personalmente, posso dire che io ho vaccinato di più rispetto all’anno scorso - prosegue Immordino -. Per quanto riguarda i miei pazienti over 60 anni, direi che siamo intorno al 70%. Come nucleo di medici avevamo a disposizione un quantitativo di dosi che abbiamo finito, anzi addirittura è stato necessario richiedere una nuova fornitura per soddisfare le domande».
Febbre alta che fatica a scendere, cefalea e dolori muscolari saranno i sintomi dell’influenza in arrivo nelle prossime settimane, in particolare all’inizio del 2025. «Al momento - dice il medico sentinella di Forlì -, la situazione influenza è stabile. Non ci siamo trovati ancora di fronte al picco influenza che, con ogni probabilità, sarà la nostra spada di Damocle dopo le festività. Di fatto, in questo periodo le occasioni di socializzazione sono molte di più, anche in luoghi chiusi, per cui è più facile la diffusione dei virus. Insomma, la vera influenza è attesa dopo le feste. In queste settimane ci sono stati diversi casi di virus gastrointestinali, mentre febbre elevata ha colpito alcuni pazienti verso fine novembre». Anche quest’anno è stato possibile vaccinarsi per il Covid. «Il Covid è sotto la cenere, sempre pronto a dare la sua zampata - conclude Immordino-. Il virus, infatti, non è assolutamente sparito. Va detto, però, che soprattutto nell’ultimo periodo abbiamo notato una riduzione dei casi. Sempre tenendo presente che comunque rispetto a qualche anno fa la sensibilità nelle persone è cambiata, vengono effettuati molti meno tamponi per accertarne la positività».