Forlì, aumentano i casi di Covid: “Ma nessun allarme”

Forlì

Febbre e raffreddore a settembre, spesso si tratta di Covid. Sono diversi i forlivesi che mostrano sintomi influenzali in queste settimane e, seppur non ai livelli degli anni scorsi, si registra un aumento delle positività. A fare il punto è la dottoressa Chiara Reali, dirigente medico dell’Unità operativa di Igiene e sanità pubblica di Forlì-Cesena.

Qual è la situazione attuale dei contagi e si registra un aumento dei casi?

«Anche se se ne parla meno, il Covid è ancora un virus presente e circolante che ci ha dimostrato di sapersi diffondere rapidamente, creando spesso delle ondate di contagi soprattutto nei periodi in cui le interazioni tra le persone sono maggiori. In queste settimane stiamo registrando effettivamente un aumento dei casi diagnosticati nei Pronto soccorsi o durante i ricoveri, fenomeno che conferma che anche quest’anno, come in passato, il Covid ha un aumento di circolazione nei mesi estivi. Pur registrando un aumento tuttavia, siamo lontani dalle situazioni che abbiamo vissuto negli scorsi anni e non ci sono elementi di allarme».

Quali sono oggi i sintomi e come è cambiata la malattia in questo ultimo periodo?

«I sintomi del Covid sono quelle tipici delle malattie respiratorie che conosciamo bene: febbre, mal di testa, raffreddore, tosse, mal di gola. La maggior parte delle persone ha sintomi lievi mentre le persone più fragili, con patologie croniche, sono quelle per le quali il Covid può portare a forme più gravi che richiedono il ricovero».

Chi contrae il Covid oggi come deve comportarsi? Quali sono i pazienti tipo: è più facile che siano adulti o bambini?

«Il virus che trasmette il Covid può colpire tutte le fasce di popolazione, quello che può cambiare è il decorso clinico e il rischio di complicanze. Le persone più giovani hanno in genere forme lievi o possono essere asintomatiche. Le persone anziane o con patologie croniche sono quelle a maggior rischio di complicanze e di forme gravi di malattia. Durante la pandemia abbiamo imparato tutti delle buone abitudini che non dobbiamo perdere per evitare la diffusione dei virus respiratori: lavarsi regolarmente le mani, avere una corretta igiene respiratoria, se si hanno sintomi restare a casa e evitare di entrare in contatto con persone fragili e a rischio di complicanze. Se abbiamo necessità di spostarci con i sintomi, usiamo le mascherine. Queste accortezze valgono per il Covid ma anche per gli altri virus respiratori, come l’influenza».

Proprio alla luce delle vaccinazioni, si può stare più tranquilli e possiamo considerare il Covid come un’influenza o comunque non è da sottovalutare?

«Sia il Covid che l’influenza non sono virus da sottovalutare anche se abbiamo le vaccinazioni. La prevenzione richiede azioni sinergiche: adottare buone norme igieniche, proteggere le persone più fragili evitando di esporle al rischio e vaccinarsi se si appartiene a categorie per le quali è raccomandato. La stagione della campagna vaccinale antinfluenzale è alle porte ed è molto importante che le persone a maggior rischio non perdano questo prezioso appuntamento con la prevenzione».

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