Forlì. Aumentano gli accessi in pronto soccorso e nei reparti per influenza e Covid, “ma non siamo all’emergenza”

Forlì

Pronto soccorso e reparti pieni al Morgagni-Pierantoni, ma situazione sotto controllo. Lo afferma il direttore dell’ospedale, Giorgio Martelli.

Martelli, Covid e influenza sono al picco dei contagi, com’è la situazione a Forlì ?

«Il quadro epidemico stagionale ovviamente provoca in alcuni pazienti fragili patologie acute che comportano un aumento di accessi in pronto soccorso e una maggiore richiesta di ricoveri. Non siamo in una situazione di emergenza, ma c’è un maggiore afflusso soprattutto per le patologie dell’apparato respiratorio, oppure con infezioni da Covid che causano il peggioramento di persone già in condizioni di fragilità. Si tratta soprattutto di persone anziane».

Quanto sono aumentati gli accessi in pronto soccorso e i ricoveri?

«Di norma il numero di accessi è di circa 150-160 al giorno in ps a Forlì, un po’ meno d’estate mentre crescono in periodi epidemici come quello attuale. Inquesti giorni abbiamo raggiunto picchi di 195-197 accessi giornalieri. Per quanto riguarda i ricoveri la situazione attuale comporta un maggior numero di ricoveri, mercoledì ad esempio abbiamo movimentato 64 pazienti in uscita e 60 in entrata. Durante la settimana c’è parecchio movimento sia in entrata, sia in uscita mentre nel fine settimana si verificano molti ingressi e poche uscite. Il lunedì di solito c’è un picco di ricoveri in entrata nell’area chirurgica per gli interventi programmati con pazienti che escono poi nel corso della settimana. La gestione dei posti letto è facilitata dal fatto che nel periodo natalizio l’attività chirurgica cala».

I posti letto del Morgagni-Pierantoni sono quindi sufficienti nonostante l’aumento dei ricoveri?

«Per far fronte alle esigenze del periodo sono stati attivati provvisoriamente 6 posti in più nel reparto di senologia, ed è stato potenziato il turno infermieristico. Ormai non c’è più posto letto dedicato, molti pazienti sono ricoverati in appoggio nei reparti che hanno disponibilità, a seconda delle necessità del momento. I letti sono calati molto rispetto al passato, attualmente ne abbiamo 457 e li dobbiamo utilizzare tutti al massimo, tranne qualche letto che va tenuto libero nelle terapie intensive».

La carenza di medici influisce sul picco di accessi stagionale?

«Il pronto soccorso si regge con una dotazione organica coperta fino dove riusciamo, poi si serve di turni aggiuntivi di altro personale, altri medici che a turno danno aiuto al ps. Purtroppo è un tema rispetto al quale vedo difficile trovare una soluzione se non ci saranno modifiche contrattuali decisive, perché le borse di studio che l’università bandisce per Medicina d’urgenza rimangono vuote. Noi adesso abbiamo una quindicina di medici strutturati in una dotazione che dovrebbe essere di 22-23, gli altri vengono coperti da chi può tra i colleghi. I turni vengono comunque garantiti».

I reparti sono tutti pieni?

«Siamo sul tutto esaurito un po’ dappertutto, in questo momento l’ospedale è sicuramente sotto stress, non c’è emergenza ma siamo in vigile attenzione».

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