Se da un lato la nuova ordinanza firmata dal commissario alla ricostruzione Fabrizio Curcio, d’intesa con la Regione, darà un importante contributo economico per la delocalizzazione degli immobili a uso residenziale colpiti dalle alluvioni del 2023 e del 2024, dall’altro concretamente la platea che ne potrà beneficiare nel Forlivese sarà molto ristretta. Ad una prima stima, infatti, saranno circa una decina le unità nel capoluogo e una manciata nell’Appennino. Per poter presentare domanda di contributo devono esserci alcuni requisiti: l’impossibilità di ricostruire l’immobile dove era in origine (impossibilità dettata da norme incluse quelle di salvaguardia introdotte a seguito degli eventi alluvionali) e la condizione di grave danneggiamento. In pratica in tutti quei casi in cui, dopo gli eventi alluvionali, un immobile di edilizia abitativa, risulti danneggiato e, sempre a causa di quegli eventi, sia stato adottato dal Comune un provvedimento di inagibilità, sgombero, evacuazione o demolizione, senza la possibilità di ricostruire. «Inizialmente c’era la paura che si decidesse di incentivare la delocalizzazione di molti immobili – spiega il consigliere regionale del Pd, Daniele Valbonesi –. Con questa ordinanza, d’intesa con il presidente della Regione Michele De Pascale, il rischio è stato sventato. L’obiettivo, infatti, è facilitare quei cittadini che hanno vissuto il dramma dell’alluvione e che ancora oggi non ne sono usciti perché hanno subito danni pesanti e che richiedono uno sforzo economico non indifferente. Per questo i numeri saranno più bassi e parliamo di qualche abitazione e alcune aziende del Forlivese, mentre a mano a mano che ci si avvicina al mare le richieste cresceranno anche perchè i danni sono stati maggiori alle abitazioni. Sul nostro territorio, se pensiamo a Modigliana ad esempio, l’alluvione ha colpito maggiormente le infrastrutture e quindi si è cercato di agire a monte del problema». Per i beneficiari si prevede un contributo per la ricostruzione altrove della propria abitazione o l’acquisto di un immobile già esistente fino a un massimo di 2.350 euro fino ai primi 200 metri quadri dell’abitazione. A ciò si aggiunge anche un importo forfettario di 150 euro al metro quadro per spese notarili o legate alla ricostruzione in un nuovo sito. L’ordinanza, inoltre, prevede anche un contributo fino a 6mila euro per i danni subiti ai beni mobili all’interno dell’abitazione. «Un’introduzione, quest’ultima, che è stata possibile raggiungere anche con l’interlocuzione della Regione, così come in accordo con il presidente si è riusciti ad alzare i tetti di indennizzo – conclude Valbonesi –. Infatti, rispetto alla bozza della primavera 2024, i ristori per la ricostruzione in luogo diverso dalla propria abitazione si avvicinano molto di più ai prezzi presenti sul mercato».
Forlì. Alluvione, contributo per la delocalizzazione. Nel Forlivese platea di beneficiari ristretta