Forlì. Allarme topi nel quartiere Romiti. Valmori: «La situazione è preoccupante»

Da settimane un numero consistente di topi, di cui non si conosce la provenienza anche se facilmente intuibile vista la vicinanza del fiume, si aggira indisturbato tra le strade del quartiere Romiti. A incrociarli diversi residenti che hanno avvistato i roditori nei loro giardini, vicino alle proprie auto e nell’area verde Santarelli molto frequentata da famiglie e bambini. In particolare la presenza notevole di topi ha interessato il villaggio tra le vie Cormons, Monte San Gabriele, Nervesa e Locchi. «Nella giornata di oggi (ieri ndr) - informa il coordinatore del comitato di quartiere Romiti, Stefano Valmori - è stata segnalata la presenza di topi agli uffici competenti del Comune. Quotidianamente, da un po’ di tempo, ricevo segnalazioni dai residenti. Non solo, già a settembre avevo posto la questione in Municipio ma la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata». Insomma, preoccupa quanto sta accadendo tra i residenti, già provati dagli eventi alluvionali del maggio 2023 e intenti a ripristinare le proprie abitazioni.

«Qui non si tratta dei topolini di campagna, ma di roditori di taglia media che si aggirano nei giardini delle abitazioni - prosegue il coordinatore del quartiere Romiti -. Dall’esterno è un attimo che si intrufolino nelle abitazioni visto che già ora i roditori, probabilmente per trovare riparo, entrano nelle auto dei cittadini e lasciano i loro escrementi all’interno dei veicoli». Con la segnalazione al Comune, il quartiere Romiti chiede un intervento celere. «Non siamo in grado di quantificarne il numero, ma sono una marea - conclude Valmori-. Dal momento che una segnalazione agli uffici competenti era già stata fatta a settembre, credo che la problematica sia da affrontare in maniera veloce e differente. Probabilmente è il caso di fare un sopralluogo, valutare la situazione e capire come poter intervenire per arginare il problema. Speriamo che questo sia fatto nei tempi più rapidi possibili. La situazione è preoccupante e allarmante, non vogliamo correre il rischio di imbatterci anche in criticità di tipo sanitario».