Forlì, all’Itis si impara ad imparare con metodi innovativi

E’ viva la soddisfazione fra gli studenti e gli insegnanti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “Guglielmo Marconi” di Forlì, per il buon esito del progetto didattico “Si impara ad imparare”.
Ideato e condotto da Micaela Branducci, ricercatrice e formatrice specializzata in metodi per imparare e memorizzare, ha consentito di esperimentare, da aprile a giugno dell’anno scolastico appena trascorso, un nuovo modo di “fare scuola”. Gli alunni di quarta hanno, infatti, imparato a costruire mappe mentali, individuali e di gruppo, strumenti visivi e creativi che stimolano il pensiero laterale, l’organizzazione delle informazioni e la cooperazione.
«L’obiettivo - dichiara il prof. Luigi Carollo - era potenziare le competenze cognitive e sociali dei ragazzi. L’esperienza si inserisce in un progetto più ampio di educazione trasversale, volto a colmare il divario tra scuola e mondo del lavoro: si aiutano i giovani a riconoscere e valorizzare i propri talenti, acquisendo strumenti concreti per affrontare le sfide scolastiche e professionali con più fiducia e spirito collaborativo».
“Il nostro cervello - scrive Plutarco - non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere”. «L’apprendimento - continua Carollo - non deve essere noioso, né faticoso. Se lo si vive con gioia e piacere, diventa uno potente strumento di crescita e autorealizzazione».
Il feedback degli studenti coinvolti è stato entusiasmante: molti di loro non avrebbero mai pensato che apprendere fosse così stimolante. Altri hanno riconosciuto che le mappe mentali aiutano a mettere ordine alle idee, anche in materie che di solito costano fatica. Come la storia, che è stata proposta con una tecnica di apprendimento, che consente di memorizzare un intero argomento senza quasi accorgersene. Grande interesse fra i ragazzi ha suscitato la testimonianza di Ettore, oggi ventenne, che 3 anni fa partecipò con costanza e dedizione allo stesso progetto, fino al punto di essere scelto per un’esperienza all’estero di diversi mesi, in quinta superiore. Grazie al metodo “Si impara ad imparare” è stato valorizzato anche l’aspetto umano: in particolare, il lavoro di gruppo sulla mappa a più mani ha rimesso al centro il bello di collaborare senza competizione e l’importanza di relazionarsi e comunicare in classe, scegliendo di usare “parole gentili” fra proff-ragazzi-ragazzi-proff. Dulcis in fundo, l’insegnante Micaela Branducci ha portato a termine il suo progetto all’ITIS a costo zero per la scuola e le famiglie, grazie ad una donazione liberale dell’associazione Ri-Evoluzione Aps di Forlì e dell’azienda Sidermec SPA di Sant’Angelo di Gatteo. L’iniziativa ha lasciato il segno anche tra i docenti, che ne hanno riconosciuto il pieno valore nel cammino di costruzione di una scuola più inclusiva, moderna e vicina ai bisogni reali degli studenti.