Forlì, al canile crescono rinunce di proprietà e abbandoni

Cambia il volto dell’abbandono ma non diminuisce la sua crudeltà agli occhi degli animali. Ad entrare in canile, ormai da anni, sono sempre più cani che devono dire addio alle proprie famiglie per motivi disparati quasi sempre legati alla mancanza di adeguata consapevolezza da parte dei proprietari. A parlare sono i dati degli animali accolti dal canile comprensoriale forlivese, struttura di riferimento per i 15 Comuni del territorio. Dal primo gennaio fino a qualche giorno fa, sono state ben 20 le rinunce di proprietà dei cani, ovvero altrettante famiglie che hanno chiesto l’ingresso del proprio Fido all’interno del canile. Si fermano, invece, a 14 i cani recuperati senza microchip mentre sono stati 3 quelli abbandonati nonostante la presenza di questa sorta di “carta d’identità” sottocutanea imposta dalla legge che permette di risalire all’identità del proprietario. Tra questi anche Adua, la cagnolina lasciata legata, qualche mese fa, al cancello della struttura comprensoriale di via Bassetta con una lettera al seguito di cui il Corriere aveva dato notizia. A questi numeri vanno, poi, aggiunti 7 ricoveri forzati, ovvero casi che comprendono sia i sequestri che situazioni precarie di gestione del cane. A fare da contraltare a questo triste bilancio, sono invece i lieto fine: 42 i cani del canile che sono stati adottati nel 2024 a cui si aggiungono altri 4 che sono in percorso di adozione.
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