«Niente rinnovo del contratto per venti dipendenti di Forlì Airport a tempo determinato, solo due infatti hanno potuto beneficiare di questa possibilità alla scadenza del contratto. Inoltre, diversi dipendenti a tempo indeterminato, che in totale sono ventina, sono dovuti passare da un contratto full-time ad uno part-time». Lo afferma Luigi Montesano segretario generale della Filt Forlì. Una situazione che preoccupa le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che vedono molte incertezze per il futuro dell’aeroporto “Ridolfi” e che hanno chiesto un tavolo istituzionale con prefettura, Provincia, Comune e F.A.
«C’erano dei contratti che andavano in scadenza entro la fine di ottobre – spiega Luigi Montesano, segretario generale della Filt Cgil di Forlì-Cesena – che non sono stati rinnovati, tranne che in due casi. Un paio di persone sono state rinnovate giusto per garantire l’operatività che hanno con i voli attuali di Ryanair. Inoltre, tra i dipendenti a tempo indeterminato una buona parte di part time che avevano trasformato in full time ora sono tornati part time. Si tratta di persone che svolgono più mansioni all’interno dell’aeroporto, li spostano a seconda delle esigenze. Noi abbiamo chiesto un tavolo istituzionale con Prefettura, Comune, Provincia e F.A. insieme a Cisl e Uil – prosegue Montesano – per capire un po’ meglio qual è la situazione. Qualche mese fa abbiamo fatto degli incontri con F.A. dove c’era stata richiesta da parte nostra e disponibilità dell’azienda di trasformare contratti a tempo indeterminato, purtroppo i voli sono calati e non è stato possibile. A questo punto ci preme capire se l’azienda ha un piano industriale e quali sono le prospettive per il futuro, anche per chi ha un contratto a tempo indeterminato».
In pratica i dipendenti a tempo determinato sono stati lasciati a casa dopo il periodo estivo, perché in inverno i voli si riducono parecchio. «È vero che fisiologicamente nel periodo invernale ci sono meno voli, però si potevano trovare soluzioni diverse. Va anche detto – sottolinea Montesano – che in Regione manca una politica regionale che tenga conto della presenza dei vari scali sul territorio, che consenta di organizzare diversamente i voli senza che gli aeroporti si facciano concorrenza tra di loro. La Regione aveva previsto investimenti anche su Forlì, in parte sono arrivati, però non c’è una vera politica regionale, se ne parla da tempo ma concretamente non succede».
Sul futuro i sindacati vogliono vederci chiaro e capire che capacità di sviluppo ha effettivamente il “Ridolfi”. «C’è anche il discorso prospettato all’inizio di implementare la zona partenze con esercizi commerciali, però tutto quel progetto che era stato presentato non si capisce se lo faranno oppure no – commenta ancora Montesano –. Non riusciamo a capire quali sono le scelte per il futuro».
Nel frattempo ci sono da registrare anche le dimissioni del direttore operativo dell’aeroporto Gianfranco Bianchi da F.A. «Speriamo che l’incontro si faccia il prima possibile – conclude Montesano – F.A. ha preso tempo rimandando il confronto a quando avranno nominato il nuovo direttore dell’aeroporto, nomina che dovrebbe avvenire a breve. Noi volevamo comunque fare un incontro con la proprietà per capire se c’è un’emergenza occupazionale oppure no, le persone che si sono impegnate e formate per lavorare in aeroporto poi si ritrovano senza contratto, senza sapere se e quando saranno richiamati».