Forlì. Accoglienza temporanea di persone senza fissa dimora, sono da individuare gli spazi

Forlì

Non sarà più realizzato in via Firenze la struttura di accoglienza temporanea dedicata a persone senza fissa dimora da realizzare con i fondi del Pnrr. Il Comune sta valutando diverse opzioni ed entro fine mese si saprà dove sorgerà la realtà destinataria di un finanziamento di oltre un milione di euro.

Tra alcuni residenti del centro storico si era diffusa la notizia che la struttura si sarebbe realizzata proprio nel cuore di Forlì, informazione che aveva generato preoccupazioni rispetto al progetto di rilancio del centro cittadino.

«Non è stata presa nessuna decisione – assicura Angelica Sansavini, assessora al welfare di comunità, diritti civili e umani e politiche per la casa -. La struttura non sarà più realizzata in via Firenze ma non sappiamo ancora dove sorgerà, stiamo verificando diverse locazioni». Nessuna scelta è stata, dunque, presa ma dovrebbe arrivare entro la fine del prossimo mese.

«Stiamo verificando alcuni spazi, vedremo quale sarà quello più idoneo e soprattutto usabile», spiega Sansavini che ben conosce i bisogni della città e delle fasce più vulnerabili dopo aver lavorato oltre 40 anni proprio nel mondo dell’accoglienza delle persone in stato di fragilità .

Il progetto, denominato “Housing temporaneo e stazioni di posta” finanziato con fondi europeo ha proprio l’obiettivo di aiutare i senza tetto o le persone con stato di marginalità grave a trovare una sistemazione temporanea. Una necessità resa ancora più urgente soprattutto nei periodi più difficili dell’anno, come quello invernale. Il progetto, nell’ottica di integrare i servizi di accoglienza cittadini, mira anche ad avviare percorsi per il reinserimento sociale di chi ha più bisogno.

=Proprio per questo scopo, inizialmente erano stati individuati due immobili di proprietà dell’Ipab Pietro Zangheri in via Firenze che sembravano strategici anche per la vicinanza con l’ospedale Morgagni-Pierantoni. Nel progetto che ormai è sfumato, si era ipotizzato di creare oltre agli alloggi, un laboratorio di screening sanitario, magazzini, servizi igienici e docce, dispensa di generi alimentari, cucinotto e deposito bagagli. Una sorta di “casa” temporanea per accogliere, durante i primi giorni, le persone in difficoltà trovate sul territorio in attesa che possano essere inserite all’interno dei dormitori e delle realtà esistenti e da tanti anni operative.

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