Forlì. A un anno dall’alluvione ha ancora il fango nel cortile di casa

FORLI’. E’ passato un anno dall’alluvione ma molte situazioni non sono ancora risolte positivamente. E’ il caso del signor Raffale Zoli. «A un anno dall’alluvione sto vivendo una situazione “Kafkiana” che mi vede costretto a ricorrere agli organi di stampa in cerca di una soluzione», scrive in una lettra. «Sotto la mia abitazione, situata in viale Bologna 43, al posto delle fondamenta si trova il “vespaio”, un vano che non arriva al metro di altezza e che si è ovviamente riempito completamente, visto che in via Fontana di Riatti, dove ho l’accesso al garage, l’acqua del maggio 2023 ha raggiunto un’altezza di quasi 4 metri. Terminati i lavori di smaltimento fango e pulizia, mi sono reso conto, nel mese di settembre, che nel vespaio sotto casa era rimasto depositato uno strato di fango alto circa 20 cm e ancora molto morbido. Le ditte interpellate per asportarlo hanno riferito che il lavoro non era fattibile e pertanto, fra fine ottobre e metà novembre, grazie all’aiuto dei miei figli e dei miei e loro amici, siamo riusciti a ripulire il vespaio dal fango e a depositarlo nel cortile. Ho chiamato una ditta specializzata in trasporti macerie per farlo portare via, ma purtroppo era ancora troppo morbido per poterlo gestire con trasporto su camion».
Zoli dice allora di aver contattato il Comune «per chiedere la disponibilità di un cassone da posizionare vicino al cancello del cortile, spiegando che avrei svolto il lavoro in autonomia (il compito del Comune sarebbe stato solo portare il cassone e riportarlo via una volta riempito). Purtroppo mi è stato risposto con mail che il Comune non si faceva più carico di questa attività: sostanzialmente mi è stato confermato quanto telefonicamente riferito in precedenza e per altra problematica, e cioè che per il Comune l’emergenza era finita al 30 settembre con la raccolta e pulizia finale di quanto già depositato fuori dalle case».
«Oggi», spiega amareggiato Zoli, «ho ancora il mucchio di fango in cortile, pronto per il trasporto, e ho scoperto che non esiste una soluzione per lo smaltimento. Infatti HERA a Forlì non si occupa di raccolta di rifiuti ingombranti ed ALEA non svolge attività di smaltimento fanghi, e quanto all’ufficio del Comune contattato, mi ha riferito che devo pagarmi una ditta di trasporti privata per smaltirlo in una discarica privata.... ma la ditta di trasporti privata mi ha riferito che non può effettuare il lavoro in quanto è necessaria una certificazione sulla “qualità” del fango che può fare solo Hera. Quindi? esiste una possibilità di smaltire il fango che ho nel cortile di casa? Ricordo, a proposito della “qualità” del fango, che gli auto spurghi intervenuti a pulire le case alluvionate hanno svuotato per settimane quanto raccolto nel fiume Montone sotto al ponte di Schiavonia, e le tonnellate di fango smaltite sono ancora li depositate. Anche al Parco Urbano si erge una collina su cui i bambini giocano tuttora senza divieti. Che fare dunque del fango rimasto nel mio cortile?».