Inclusività e qualità sono alla base della ripartenza di Casa Romagna all’interno degli spazi di palazzo Talenti Framonti in piazza Saffi. «Finalmente si chiude il cerchio – afferma il vice presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi, Gianfranco Brunelli –. Ci è voluto tempo, ma siamo convinti di aver trovato i soggetti giusti per completare il progetto Casa Romagna. Non solo, abbiamo cercato di fondere la cucina alla formazione dei giovani con l’obiettivo di trasformare il centro nel salotto buono della città». In buona sostanza è stata modificata la struttura di governance, passando da un modello monista a un modello plurale, con al vertice Civitas Srl che eroga contratti di locazione direttamente alle attività di somministrazione presenti nel palazzo che sono: Caffè Flora, La Vesuviana e il nuovo ristorante Officina Ubuntu della scuola di formazione professionale Engim che ha portato alla riapertura dei piani superiori dello storico edificio già da domenica scorsa. E’ questa la vera novità. Insomma, gli aspiranti cuochi dai 15 ai 18 anni ogni mattina vengono formati e messi alla prova con la preparazione dei piatti, che verranno poi serviti, ogni giorno ma solo a pranzo (dalle 12 alle 15.30), mentre in mattinata dalle 10 sarà possibile apprezzare la piccola pasticceria prodotta dai ragazzi nel laboratorio di Ravenna (Engim ha una propria sede anche a Cesena, ndr). Il ristorante osserverà orari compatibili con la programmazione scolastica, in particolare resterà aperto fino al 23 dicembre per poi tornare operativo dal 7 gennaio fino a fine luglio. «I nostri ragazzi si formeranno e impareranno un nuovo mestiere insieme a chef e responsabili di sala, seguendo gli orari scolastici – spiega la referente di Engim Emilia-Romagna Rina Giorgetti –. Offriremo comunque un menù alla carta completo: antipasti, primi e secondi preparati dai giovani aspiranti chef a prezzi più bassi rispetto ai ristoranti. Siccome parliamo di studenti, per quanto riguarda le aperture serali, siamo disponibili a essere coinvolti per gli eventi che si svolgeranno nel territorio e in piazza Saffi». Non è un caso che si punti sui giovani, visto che Forlì si sta strutturando anche come città universitaria. «I ragazzi che scelgono di studiare a Forlì devono trovare, oltre che a una proposta formativa, una qualità della vita che sia buona, che li porti a studiare meglio e a valutare l’idea, in futuro, di trasferirsi stabilmente qui, come già accade per alcune Facoltà – sottolinea il presidente della Fondazione Cassa, Maurizio Gardini –. Ora speriamo di portare le persone a far rivivere piazza Saffi con una proposta che alza il livello competitivo». Un progetto accolto con favore dal sindaco Gian Luca Zattini: «Quella di coinvolgere Engim è una scelta lungimirante. Siamo consapevoli delle difficoltà del centro storico e di piazza Saffi, legate per lo più alla sofferenza del commercio. Servono proposte nuove come questa, le vecchie ricette non bastano più».
Forlì. A Casa Romagna la cucina si fa a scuola. Si riparte con il ristorante didattico