Forlì, a 83 anni riapre il ristorante dopo l’alluvione: “Sono arrivati tavoli e sedie, si riparte”

«Lunedì scorso sono arrivati tavoli e sedie, adesso posso riaprire». Non finisce di stupire Adriano Oleandri, il ristoratore forlivese che il 16 maggio scorso aveva visto soccombere il suo locale di via Locchi sotto quasi due metri d’acqua e fango recapitati dal Montone esondato. Qualunque altro esercente, anche molto più giovane, avrebbe preso atto del dramma, con almeno 50.000 euro di danni, e appeso il grembiule al chiodo. Ma non lui: alla bella età di 83 anni (è nato nel marzo 1940) si è scrollato di dosso l’alluvione e ha deciso di ripartire. Il suo annuncio, inviato con whatsapp ad amici e clienti, è a dir poco energetico: “Inaugurazione sabato 7 ottobre alle 18.30, riapertura domenica 8 sempre alle 18.30, ti aspetto”.
La forza di quest’uomo sta proprio nella grande capacità reattiva. Quella sera, alla fine del primo tempo del derby di Champions, Milan-Inter, viene meno la luce e Oleandri decide di chiudere anzitempo il locale e di rientrare a casa. Di lì a poco arriverà la piena del fiume, che ha visto uno degli epicentri proprio in via Locchi. «Alla vista di tutta quella devastazione - ricorda - mi sono sentito perduto. Avevo sì portato a casa la pelle grazie alla passione nerazzurra, ma c’era poco altro da recuperare». L’età avanzata (anche se preferisce mettere il 3 davanti all’8) gli ha sbarrato l’accesso a tutti gli istituti bancari interpellati: «Finora mi sono arrivati solo 800 euro versati dall’Inps, ma spero ancora nell’intervento della Camera di Commercio e del Comune». Passato lo smarrimento dei primi giorni, con l’aiuto della moglie Diana e grazie ai pochi risparmi messi da parte, comincia a ripulire ed imbiancare. «Nel 2000 sono andato in pensione - dichiara - ma ho continuato a far da mangiare per il solo gusto di accontentare amici e conoscenti». E’ una passione che viene da lontano ed è parte integrante del suo dna: entrambi i genitori erano infatti ristoratori. «Ho passato la giovinezza - ricorda - a servire ai tavoli della Trattoria dei Fiori, che aveva sede in via Albicini all’angolo con via Sant’Anna, dove oggi c’è un erboristeria. Nel 1962 sono partito per il servizio di leva». Lì ha cominciato a tirare di boxe. Nel palmares di Adriano ci sono anche alcuni mesi da “sparring partner” di Nino Benvenuti, il campione mondiale dei pesi super welter e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma nel 1960. «Al ritorno dal militare e fino al 1970, Oleandri gestisce l’hotel Marta, in corso della Repubblica, per poi andare a condurre una tabaccheria in corso Diaz. Nel 1985 ritorna alla grande passione per la cucina, con l’apertura sopra Castrocaro Terme del ristorante Bel Sid, che ha condotto sino all’anno 2000. Siamo andati a trovare Oleandri mentre puliva la macchina del caffè e sistemava tavoli e sedie nuovi di fabbrica, appena scaricati dal camion. «Ho dovuto ricomprare anche i due frigoriferi, una vetrinetta, un forno a conduzione e le porte». La sua rinascita è l’emblema di un intero quartiere, quello dei Romiti, che non si arrende e vuole assolutamente ripartire.