Da Predappio a Maastricht per i mondiali Gravel: il sogno azzurro di Andrea Brunelli

Forlì

A Maastricht, città dove nel 1992 fu sottoscritto il patto che ha dato origine all’Unione Europea, Andrea Brunelli, predappiese di 43 anni, ha coronato un sogno partecipando al campionato mondiale Gravel che si è svolto domenica scorsa sulle strade del Limburgo ed ha visto al via complessivamente 2.954 ciclisti. Nella categoria Amatori ha indossato la maglia azzurra come rappresentante dell’Italia insieme ad altri otto ciclisti portando a termine il percorso di 180 chilometri composto da un anello di 50 da compiere tre volte più una bretella finale di altri 30 con arrivo in pieno centro nella città da cui parte ogni anno la famosa Amstel Gold Race.

«Non era una partecipazione ad invito, mi sono preparato a lungo ed ho conquistato il diritto due mesi fa durante una corsa nel Monferrato – afferma Brunelli – a cui hanno fatto seguito sei settimane di dura preparazione. Avevo previsto di correre con una media dei 30 all’ora durante le sei ore di gara ma ho fatto anche meglio del previsto completando il tracciato in 5 ore e 40 minuti con la media di 31,5 chilometri concludendo al 176° posto».

Appena sceso dalla bicicletta Andrea Brunelli ha ricevuto la telefonata del sindaco di Predappio Roberto Canali. «La partecipazione di un nostro concittadino al mondiale Gravel 2025 – ha detto il sindaco – ci ha dato motivo di essere fieri di lui che ha tenuto alto in colori di Predappio e dell’Italia in una gara durissima. Andrea si è guadagnato la maglia azzurra grazie ai risultati ottenuti, a lui vanno i nostri sentiti complimenti per impegno e dedizione dimostrata. Aver raggiunto un palcoscenico mondiale è un grande premio per lui ed un vanto per la nostra comunità».

Impegnato nel viaggio di ritorno in Italia, Andrea Brunelli racconta: «Il bilancio di questa partecipazione in maglia azzurra che conserverò sempre con me lo faccio da due punti di vista. Sotto il profilo sportivo è stata un’esperienza emozionante e molto impegnativa, da quello personale ho avuto la possibilità di vivere e condividere l’entusiasmo per il ciclismo degli abitanti del nord Europa con tanta gente davanti alle case per assistere al passaggio dei corridori e i bambini delle scuole con le bandiere. L’ho vissuta con mia moglie Elena, mia figlia Alisa ed i miei parenti che abitano a 200 chilometri da Maastricht. L’insegnamento che mi resta e che vorrei condividere è questo: chi ha un sogno nella vita lo insegua sempre con costanza».

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