Da Forlì una canzone in finale per il concorso Amnesty per emergenti


Arriva da Forlì una delle canzoni finaliste della sezione Emergenti della 28a edizione di “Voci per la Libertà-Una canzone per Amnesty”, il festival che da quasi trent’anni unisce musica e temi sociali premiando il brano che meglio sa interpretare e dare voce ai valori della Dichiarazione universale dei diritti umani. A scriverla è stato Andrea Marelli, titolare del locale Demodè, ma anche musicista (ex Vicolo Davì), manager e ideatore di un’Accademia per ragazzi emergenti. Con lui Matteo Melchiorri, front man della band di Pesaro “Margine” (composta anche da Nicolas Tombari, Francesco Cicoli e Federico Napoli), che a Rovigo dal 18 luglio parteciperà alla fase finale con gli altri gruppi che hanno superato le selezioni.
Il tema della canzone, che si intitola “Io capitano”, con sonorità pop rock, è quello dei viaggi dei migranti costretti a lasciare il loro Paese in cerca di una vita migliore, o semplicemente di un futuro, e che nelle acque del mare rischiano di morire e abbandonare tutti i loro sogni. Un testo che mette a nudo speranze, disperazione, ma anche indifferenza di chi non vede o vuole vedere quanto accade in quella sterminata autostrada che è il Mediterraneo. A corollario della canzone il video di Riccardo Lolli, che con Marelli collabora anche ad altri progetti. Una canzone che era già pronta per “Sanremo giovani”, prima che il direttore artistico Carlo Conti chiudesse le porte a pezzi che avessero come filo conduttore temi sociali “scomodi”.
«Con i Margine oltre a seguire il loro management mi considero un membro della band, visto che vengo da quel mondo e mi manca – dice Marelli –. Come è nata la canzone? Avevamo preso una casa sul lago Trasimeno. Eravamo sulla terrazza, ci avevano detto che l’acqua non era molto profonda, era tra i due metri e mezzo forse tre, e ho pensato: magari fosse così nelle traversate del Mediterraneo, invece muoiono davvero troppe persone in quel mare. Abbiamo iniziato a scrivere questo brano. Abbiamo interessato Chris (Christan Lapolla, produttore di Epicentro dischi, ndr) che ha montato la produzione. Quindi l’arrangiamento musicale è fatto a sei mani, con i Margine, Christian e io. Abbiamo deciso di scommetterci “Sanremo giovani”, purtroppo non siamo potuti andare per la decisione di Conti sulle canzoni. Però il brano è piaciuto e ha preso un’altra strada e adesso siamo in finale. Mette i brividi pensare che nel 2025 ci sono persone che partono su zattere o barconi e che, come dice il testo, hanno il vento in faccia, vedono la libertà, ma poi sono chiusi come bestie in gabbia e possono morire soffocando».
Il contest è creato dall’associazione “Voce per la libertà” che collabora con Amnesty e chiunque poteva iscriversi e mandare il proprio pezzo. I Margine sono arrivati in finale con “Io capitano”.
«Siamo soddisfatti – interviene Christan Lapolla – per la nostra etichetta, che è una fucina di talenti, visto che prendiamo dei giovani per farli crescere e poi proporli per collaborazioni più grandi, è un altro risultato che ci fa capire che stiamo facendo un buon lavoro».
«Abbiamo conosciuto Andrea ad un evento ed è nata questa collaborazione - interviene Nicolas Tombari, chitarrista dei Margine -, abbiamo fatto contest non solo nella nostra provincia di Pesaro, ma anche in quella di Forlì-Cesena e in Romagna. Abbiamo conosciuto Christian Lapolla di Epicentro dischi e firmato il contratto».
Adesso il viaggio verso il successo continua, sicuramente meno tormentato di quello dei migranti “protagonisti” della canzone.