Anche il Consiglio provinciale di Forlì, temendo di veder uscire diversi Comuni dalla lista di quelli montani, si muove perché la legge cambi. Con un ordine del giorno approvato ieri a maggioranza (astenuti Fdi e Lega), l’aula chiede infatti al presidente della Provincia Enzo Lattuca di attivarsi assieme alla Regione Emilia-Romagna, perché il Governo riveda i criteri di classificazione e rafforzi il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit). Il documento, presentato da Matteo Gozzoli in rappresentanza del centro sinistra, evidenzia infatti “le forti criticità derivanti dall’impostazione della nuova normativa”.
Se la legge nasce “con l’obiettivo condivisibile di ridurre le diseguaglianze e contrastare lo spopolamento - dice Gozzoli - però rischia di produrre l’effetto opposto se la classificazione dei Comuni montani viene basata solo su criteri altimetrici. In questo modo si ignorano le reali fragilità sociali, demografiche ed economiche di territori che oggi faticano a garantire servizi essenziali ai cittadini”. Potrebbero infatti uscire dalla lista di “Comune montano” di realtà che “oggi rientrano a pieno titolo nell’Area Appennino Forlivese e Cesenate, come Galeata, Civitella di Romagna e Rocca San Casciano ed escludere dai finanziamenti di numerosi altri comuni del territorio forlivese e cesenate come Meldola, Predappio, Dovadola, Modigliana, Sarsina, Mercato Saraceno, Roncofreddo, Sogliano e Borghi”.
Si tratta di Comuni “che già oggi vivono a vario titolo condizioni di svantaggio strutturale e che non possono permettersi di perdere risorse fondamentali per la sanità, la scuola, i servizi e lo sviluppo locale”, evidenzia Gozzoli. È “quindi necessario intervenire prima dell’adozione del Dpcm, per evitare decisioni calate dall’alto che penalizzino le nostre comunità”.