Appalti gonfiati a Modigliana, dirigente comunale chiede di patteggiare

Forlì

Nel processo per peculato, falso e turbativa d'asta per l'affidamento degli appalti del Comune di Modigliana chiede il patteggiamento anche Flavio Magalotti. L’ex dirigente dell’Ufficio tecnico e Lavori Pubblici del Comune di Modigliana nell’udienza che si è svolta ieri in tribunale a Forlì ha offerto altri 70mila euro quale risarcimento al Comune. Lo stesso Magalotti, attraverso il suo avvocato Vittorio Manes di Forlì, aveva già effettuato un bonifico di 70mila euro in favore del Comune di Modigliana (costituito parte civile con l’avvocato Matteo Olivieri di Faenza). Nell’udienza di ieri mattina la gup Ilaria Rosati si è riservata di prendere tempo fino al 15 febbraio, data della prossima udienza, per prendere una decisione. La gravità dei reati per i quali è accusato Magalotti impone un’attenta valutazione trattandosi di un dipendente pubblico e non di un cittadino comune. A questo punto quindi la gup potrebbe accettare il patteggiamento chiesto da Magalotti o respingere l’offerta e andare avanti con il rito abbreviato. Anche in caso di accoglimento della richiesta di patteggiamento, non si tratta comunque di un risarcimento definitivo, il Comune di Modigliana infatti, in ogni caso, continuerà la sua battaglia in sede civile e amministrativa per ottenere il resto dei danni.
Gli altri due principali indagati nel processo sugli appalti gonfiati sono Stefano Fabbri, ex presidente del Forlì Calcio e imprenditore edile e Stefano Cavina, imprenditore edile di Tredozio. Il primo ha già ottenuto il via libera per patteggiare un anno e 10 mesi e Cavina ha già effettuato da tempo la sua richiesta di patteggiamento.
L’indagine sugli appalti gonfiati è partita da un esposto presentato nel 2019 dalla neo insediata amministrazione del Comune di Modigliana, che ha rivelato una rete di connessioni fra una decina di imprenditori e l’ex capo area comunale, finalizzata ai reati di peculato, falso e turbativa d’asta negli appalti e incarichi comunali, con distrazioni accertate di circa 150mila euro di denaro pubblico in oltre cento condotte delittuose contestate nel corso di poco più di un anno.
Lavori di manutenzione, forniture, interventi per l’ex macello, scuole, fognature, illuminazione pubblica, parchi, cimitero, sostituzione di pneumatici ai macchinari comunali e altre riparazioni, che erano pagati ma non svolti. A volte i lavori erano affidati due volte, con altrettanti pagamenti da parte del Comune.

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