A Portico la Biblioteca dei libri liberi: “Due sposi ne hanno presi 100 come bomboniere” - Foto gallery

Forlì

«All’interno c’è sempre qualcuno». Si parla spesso di borghi fantasma, paesi abbandonati che rischiano di scomparire, luoghi suggestivi dal fascino antico dove lo spopolamento regna sovrano e la natura si riappropria dei propri spazi. Nel Comune di Portico, però, la signora Marisa Raggi, che insieme al figlio porta avanti l’attività del ristorante “Al vecchio convento”, ha deciso di aprire ormai cinque anni fa la “Biblioteca dei libri liberi” dove si respira una bella aria di confusione ricreativa. Due stanze che si affacciano sulla strada principale e stracolme di libri di ogni genere e condizione, libri vecchi e quasi nuovi, libri letti e libri mai sfogliati. Libri in italiano, certo, ma anche tanti in inglese e in altre decine di lingue che nessuno in paese parla neanche, ma pazienza. «Di recente ho trovato anche un Corano originale», confessa l’ideatrice della Biblioteca dei libri liberi. I volumi sono sugli scaffali e ovunque. L’aria che si respira è l’esatto opposto di quella di una normale biblioteca, dove tutto è sempre catalogato e ordinato, perché non potrebbe essere altrimenti... Eppure anche queste due stanze assolvono alla stessa funzione di qualunque altra biblioteca: promuovere la lettura.

Ma non solo. Nella mente di chi l’ha creato questo è punto di bookcrossing o book-sharing, ovvero spazi impiegati per la condivisione dei libri che sono liberamente accessibili: i lettori possono portarli a casa e, se vogliono, possono portare in cambio altri volumi e, eventualmente, lasciare una piccola offerta per contribuire alle spese di gestione. Tutto, comunque, è possibile grazie all’attività di diversi volontari.

«Io, come mio figlio, sono una lettrice accanita e così ci è venuto in mente di aprire la biblioteca - racconta Marisa Raggi -. Qua in paese negli anni è morta tante gente, i parenti svuotavano le case e buttavano tutti i libri che trovavano. Li lasciavano lì, per strada, pronti per esser portati in discarica. A me spiaceva e così li abbiamo recuperati». Non solo, la Biblioteca dei libri liberi ha anche un’altra finalità, mantenere vivo il cuore del paese. «Quando il fabbro del paese ha chiuso la bottega che affacciava su via Roma, ho pensato di prenderla in affitto - prosegue -. Inizialmente avevo pensato ad un negozio di gastronomia, ma proprio per non intralciare il lavoro di altri ho creduto che quella della biblioteca fosse una buona idea. Così, con l’aiuto dei paesani, sono arrivate le prime scaffalature, i volumi e oggi siamo ancora qua a distanza di anni».

La biblioteca è frequentata da pellegrini, turisti ma anche gente del posto. «E’ in mano al popolo e piace molto - conclude Marisa -. Poco tempo fa una coppia di sposi ha deciso di prendere 100 libri per farne le bomboniere di nozze. Il mio sogno sarebbe quello di creare anche una sorta di info point all’interno, magari affidandolo ad un ragazzo del servizio civile. Non è facile, però, trovare qualcuno che sia disposto ad arrivare fino a qui solo per poche ore».

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