A Forlì due giorni con il Festival della traduzione

L’accademia si apre alla città con la seconda edizione del “Festival della traduzione” di Forlì a cura del Dipartimento di Interpretazione e traduzione dell’Università di Bologna-Campus di Forlì. «Esistono tre direttrici su cui l’università deve muoversi - dichiara l’assessore alla Promozione culturale del Comune Valerio Melandri -. Oltre alla ricerca e alla didattica, ha l’obbligo di divulgare la conoscenza e i risultati delle sue attività: in questo caso, il modo in cui le persone vengono aiutate a esprimersi e a interagire, anche se parlano lingue diverse». Il festival “Con altre parole” punta quindi l’attenzione sulla comunicazione e la parola, temi che già due anni fa avevano interessato oltre mille persone in presenza e duemila da remoto. «Al centro della nostra riflessione sta il rapporto fra società, traduzione e interpretazione - chiarisce la referente scientifica del progetto Gloria Bazzocchi - che si sostanzia nel rendere accessibile la comunicazione, e nel facilitare l’inclusione. Non a caso Roberto Mussapi affermava qualche tempo fa che “interpreti e traduttori sono i più grandi anti-fondamentalisti, perché attraverso loro passa il dialogo”», un monito che il Dipartimento trasmette ai propri allievi ma che condivide anche con gli studenti di alcune scuole superiori di Forlì e con quelli delle scuole della vallata del Montone che grazie a un progetto europeo il Dipartimento è riuscito a introdurre in maniera sistematica nelle proprie attività comprese quelle della “Notte dei ricercatori”.
Molti i nomi illustri all’ex chiesa di San Giacomo dove si tiene il festival: da Susanna Basso che lo inaugura giovedì alle 9.30, alle romanziere Igiaba Scego e Antonia Arslan (alle 15) e Rosella Postorino (venerdì alle 17.30) in dialogo con il “forlivese” Ognjen Tomic, uno dei ragazzi cui si ispira il romanzo “Mi limitavo ad amare te”. «Ma si parla anche di traduzione e guerra con giornalisti come Giammarco Sicuro e Costanza Spocci e di traduzione e intelligenza artificiale con Luisa Bentivogli - precisa la direttrice del Dipartimento Francesca Gatta - e non mancheranno momenti di spettacolo come quello del “Lis performer” Nicola Della Maggiora, il 19 alle 18.30, cui segue alle 21 il “Pianura blues” della Chris Rundle Band in memoria di Giovanni Nadiani. Conclude il festival “Note tradotte”, performance di giovani del Dipartimento, venerdì alle 21, un altro contributo al dialogo con il territorio e all’integrazione». Ingresso libero. Programma: www.festivaltraduzione.it.