Forlì, il presidente della Camera di Commercio: "Il 2021 si chiude tra luci e ombre"

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Luci e ombre caratterizzano la scena economica di Forlì - Cesena e della Romagna nel secondo anno segnato dal Covid. «In termini numerici il 2021 si chiuderà bene - afferma il presidente della Camera di commercio della Romagna, Alberto Zambianchi - abbiamo fatto grandi balzi in avanti in provincia, soprattutto grazie agli ordini e all’export. Il commercio, invece, resta una nota dolente». Secondo il numero uno dell’ente che sovrintende all’economia del territorio, l’incrocio tra domanda e offerta nel mercato non è ancora ottimale. «I consumi non sono ripartiti - precisa - non siamo tornati ai livelli pre pandemia». Altre variabili inoltre minacciano la ripresa e il raggiungimento di un nuovo equilibrio dopo la scossa del virus partito dalla Cina. «L’inflazione dei prodotti energetici galoppa - ricorda il presidente. Il gas russo è passato dai 4 centesimi al metro cubo ai 70. Il ferro e la componentistica elettrica sono difficili da reperire». L'incognita, quindi, chiarisce, sta tutta nel modo in cui il mercato riuscirà ad assorbire queste variabili. I dati sulla ripresa sono impressi sui numeri del Pil regionale. «L’Emilia Romagna insieme al Veneto e alla Lombardia è la locomotiva d’Italia. Se il dato nazionale è 6,3, la nostra regione, che è abituata a fare meglio della media, può ragionevolmente chiudere a 6,8». Trainante nella ripresa, in primis nella provincia di Forlì - Cesena, è il settore manifatturiero. Al contrario, il comparto del commercio genera incertezze, a causa anche, e soprattutto, dell'andamento non positivo dei contagi e dell’evolversi del quadro pandemico. I dettagli sul Corriere Romagna oggi in edicola

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