La stagione estiva è prossima alla partenza, il 26 marzo è vicino. Dopo gli anni contrassegnati dal Covid, giunti proprio all’inizio della nuova gestione, ora si attende che l’aeroporto Luigi Ridolfi prenda il volo.
Andrea Gilardi, business aviation e direttore marketing di Fa (società che gestisce lo scalo forlivese), come stanno andando le vendite tramite il sito Go to Fly?
«Siamo soddisfatti, c’è stata una grande rincorsa nei primi giorni perchè sono state applicate tariffe più basse, questa è una logica del prezzo dinamico. Sono contento di poter confermare, grazie al termometro delle agenzie e dei clienti stessi, la competitività delle tariffe proposte. Chiaramente c’è la rotta che va peggio e quella che va meglio, ma è normale in un bouquet di 18 destinazioni e tutto questo fa parte delle logiche di distribuzione, ovvero molte tratte si vendono prima e altre sotto data. Tutto ciò lo sapevamo in anticipo, l’importante adesso è tenere la barra dritta ed essere molto puntuali nelle operazioni di volo ed evitare ritardi o cancellazioni che chiaramente sono invise ai passeggeri».
Tra le mete più richieste nelle prenotazioni di queste prime settimane di vendita?
«Abbiamo un ottimo riscontro per la Sicilia, specie Lampedusa e Pantelleria, così come per la Sardegna. Zante, in Grecia, è super richiesta. E poi Lourdes, il numero delle domande è quasi imbarazzante, un autentico boom: il turismo religioso è una nicchia di mercato che sta già registrando flussi importanti. Solo ad aprile partiranno 80 persone di Rimini. Dopo anni di stop ai pellegrinaggi, ora si stanno muovendo gruppi parrocchiali e le diocesi».
La stagione estiva è alle porte, ma quali saranno i prossimi investimenti dal punto di vista commerciale?
«Punteremo molto sull’autunno-inverno perché bisogna consolidare i volumi dell’estate altrimenti si rischia di diventare un aeroporto stagionale che lavora solo 6-7 mesi l’anno e non va bene perchè si toglie al passeggero della Romagna quell’abitudine che è fondamentale nell’acquisto del viaggio. Si deve creare quella fidelizzazione che è importante per lo sviluppo di un aeroporto».
Nel concreto, quali anticipazioni può dare?
«Stiamo già lavorando sulla programmazione invernale e sappiamo già che alcune mete proposte adesso le prolungheremo anche sull’inverno. Penso alle classiche destinazioni come Trapani, Catania e Napoli che sono rotte che lavorano tutto l’anno. Ci saranno anche Mostar e Lourdes, anche se partono da metà febbraio. Tutte queste rotte vanno accompagnate con altre tipicamente invernali con l’obiettivo di collegare Forli almeno ad un hub internazionale per consentire il cosiddetto “viaggio oltre” e collegare la città mercuriale con le capitali europee e ai viaggi internazionali o intercontinentali. Questo lo si può fare solo arrivando su uno scalo europeo che sia a tutti gli effetti un hub».
Come procede, invece, il piano di sviluppo infrastrutturale?
«Da dieci giorni abbiamo cominciato a redigere il piano di sviluppo aeroportuale che va presentato entro luglio ad Enac. Il documento prevede tutti gli investimenti che l’aeroporto farà nei prossimi 4 anni a livello di infrastruttura. Se viene approvato il tutto partiremo con quello che poi abbiamo sempre detto: l’area commerciale e lo sviluppo della parte manutentiva. Quest’ultima è un segmento molto importante visto che Albatechnics ha appena ricevuto questa certificazione che in Italia hanno solo due società, una è proprio Albatechnics. Quindi in Italia un certo tipo di manutenzione agli aeromobili si può fare solo a Napoli e a Forlì, un fattore per nulla banale».