Forlì. Università, la Regione spinge per la magistrale di nautica

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Università e città: cresciute insieme dal 1989 ad oggi, ma possono, anzi devono, camminare a braccetto sulla stessa strada ancora a lungo e svilupparsi l’una con e nell’altra. E’ quanto il Partito Democratico ha chiesto nel primo di un ciclo di incontri tesi a riallacciare un dialogo con le principali realtà forlivesi e che giovedì sera all’ex cinema Mazzini ha visto proprio il Campus Forlivese, a 21 anni dalla sua nascita, protagonista di un dialogo sul suo presente e, soprattutto, sulle sue prospettive future.

Il polo della nautica

Ed è un orizzonte già ben tracciato, tra progetti in corso, in via di definizione, prossimi ad essere attuati e “sogni”. Da realizzare, però. Non da tenere in un cassetto. E’ proprio a questi che guarda l’assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Colla, quando interviene e pone sul tavolo il “carico da 11”. «Per l’Emilia-Romagna il Campus di Forlì è un asset strategico che intercetta esattamente le linee di sviluppo tracciate per la nostra regione e ha due punti di forza clamorosi: il polo tecnologico aeronautico e il polo della nautica». Se, sul primo, parole son state già spese e convenzioni sono state firmate - «pensate alla mobilità leggera, ai droni, e a tutte le potenzialità future che presentano» - il secondo è un “pensiero stupendo” di Colla lanciato direttamente al presidente del Campus, Emanuele Menegatti.

«Dobbiamo sviluppare il polo della nautica su questo territorio dove sono incardinate le eccellenze internazionali del settore e a beneficio anche del porto di Ravenna e per farlo serve formare all’Università le migliori menti. Per questo possiamo estendere i percorsi accademici sull’aerospazio con una nuova laurea magistrale sulla nautica da avviare a Forlì». Progetto da fare navigare a vele spiegate col vento in poppa. Quello che rimanda anche alle gallerie del vento della ex fabbrica Caproni di Predappio, parte integrante del sistema di ricerca universitaria con il progetto “Ciclope”, «ma di cui manca ancora un tassello, il restauro della seconda galleria» spiega l’assessore. «Con il Rettore Giovanni Molari abbiamo deciso di candidarla ai fondi che arriveranno dal Pnrr».

Aula magna al Campostrino

Più vicini nel tempo sono altri orizzonti delineati da Menegatti. A settembre il Campostrino tornerà a riempirsi di studenti con la sua finalizzazione ad aula didattica e di rappresentanza per iniziative pubbliche da oltre 200 posti; nel giro dei prossimi tre anni verranno recuperati e inseriti negli spazi universitari i padiglioni Sauli e Saffi dell’ex ospedale “Morgagni”; e nei prossimi due anni partiranno nuovi corsi che si aggiungeranno ai 19 attuali. «La scelta strategica è quella di rafforzare e sviluppare nuovamente la vocazione internazionale del Campus – spiega il suo presidente –. Per questo si aggiungerà, tra Bologna e Forlì un nuovo corso di European Studies frutto di un’alleanza tra 8 Atenei continentali e tra due anni avremo un corso tutto in inglese di Management and Economics».

Biblioteche in rete

Ultima, allettante prospettiva, quella che la direttrice del Dipartimento di interpretazione e traduzione, Francesca Gatta, pone direttamente all’orecchio dell’assessore all’Università, Valerio Melandri, presente in sala. «La Biblioteca Ruffilli è un’eccellenza italiana e vorrei che diventasse parte di un polo librario unico con la biblioteca “Saffi” di Palazzo del Merenda: creiamo un percorso che le unisca e le faccia entrare in osmosi».

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