Si chiama Mondo Sano l’associazione cooperativa scolastica (Acs) costituita all’interno del Liceo Scientifico Fulcieri Paulucci Di Calboli di Forlì durante l’anno scolastico 2018-2019. Grazie a un percorso formativo promosso da Confcooperative Emilia-Romagna e organizzato da Irecoop Emilia-Romagna sede di Forlì e dalla cooperativa LibrAzione, un gruppo di studenti dell’istituto, insieme ad alcuni docenti, si sono riuniti in forma cooperativa per promuovere la cooperazione e i suoi principi, per essere d’aiuto al proprio istituto scolastico e per stimolare una riflessione sul corretto comportamento alimentare e sulla necessità di una maggiore equità nella disponibilità di cibo. Il gruppo di quest’anno, composto da 23 studenti di cui 6 eletti nel cda, ha portato avanti un’indagine sociale proposta a tutti gli studenti della scuola e ai loro genitori, per approfondire il tema dell’alimentazione durante il periodo di pandemia.
“Abbiamo raccolto 1698 questionari – raccontano i ragazzi del consiglio d’amministrazione di Mondo Sano -, un campione composto da persone appartenenti a tutte le fasce d’età, in particolare da quella 16-18 anni (728 intervistati)”.
Pasti a casa e servizio d’asporto
Tra i dati più interessanti emerge come la pandemia abbia cambiato sensibilmente le abitudini alimentari: “Circa il 60% degli intervistati – continuano – ha cominciato a preparare più pasti a casa; il 37% ha dichiarato di aver iniziato a fare un maggiore uso del servizio d’asporto e solo il 18% non ha modificato le proprie abitudini”.
Con il questionario è stato trattato anche l’impatto psicologico del Covid nella vita di tutti i giorni. “Abbiamo potuto constatare che la pandemia ha avuto un forte impatto sulla maggioranza degli intervistati – proseguono -, dal rapporto che avevano con gli amici e la famiglia alle loro abitudini alimentari. I dati mostrano che il 63% del campione ha ridotto drasticamente il tempo trascorso con gli amici; il 34,9% ha dichiarato di aver instaurato un legame più profondo con la famiglia, a fronte del 56,2% che non ha riscontrato differenze, mentre 114 persone hanno affermano un peggioramento dei rapporti familiari. Infine, dai dati raccolti è emerso che per circa la metà degli intervistati il rapporto con il cibo è rimasto invariato, mentre per l’altra metà lo stato emotivo provato durante la pandemia ha avuto un effetto anche sulle abitudini alimentari: il 32,7% ha aumentato la frequenza dei pasti e, al contrario, il 18,4% ha sperimentato un maggiore controllo sulla propria alimentazione”.