Forlì, una gigantesca mattonella di fango e la campagna in sofferenza - Gallery

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Una gigantesca mattonella di fango estratta a Ponte Braldo, tra Villanova e Villafranca. Una delle tante immagini che prova a rendere l'idea del disastro che ha colpito la campagna forlivese nel mese di maggio.

Coldiretti: "Aziende agricole e allevamenti devastati"

L'alluvione - ricorda Coldiretti - ha devastato aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all'anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso. Ai danni sulla produzione agricola - evidenzia Coldiretti - si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade. Ma a pesare c'è anche il fenomeno del dissesto idrogeologico - riferisce la Coldiretti - con oltre 30mila persone che vivono in aree a rischio per pericolo di frane tra  RavennaRimini e Forli  Cesena, assieme a più di duemila unità locali di imprese secondo l'ultimo rapporto Ispra. Sono centinaia le aziende agricole che rischiano di scomparire con terreni letteralmente ingoiati da frane. voragini e smottamenti ma a preoccupare - sottolinea la Coldiretti - sono anche i danni alle infrastrutture con strade interrotte e ponti abbattuti con difficoltà a garantire cura agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario ma anche la commercializzazione dei prodotti scampati al disastro. Nelle aree collinari - precisa la Coldiretti - sono crollati terreni coltivati a seminativo, erba medica, intere vigne e boschi di castagno ma preoccupa anche la situazione degli allevamenti con gli animali, ai quali va garantita acqua e alimentazione ma anche la quotidiana mungitura del latte e il suo trasporto. In pericolo è - conclude la Coldiretti - l'importante azione di recupero delle razze storiche da parte degli allevatori, dalle pecore alle capre, dal maiale di Mora Romagnola ai bovini di razza Romagnola, che nel passato avevano rischiato l'estinzione.

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