Con la ripresa dell’anno accademico, gli universitari ripiombano nell’incubo affitti e valutano una mobilitazione così come avviene nelle grandi città come Milano o Bologna dove, nei mesi scorsi, gli studenti hanno montato le tende davanti alle università contro il caro canone di locazione. «Per quanto riguarda gli affitti ci sono ancora più difficoltà rispetto all’anno scorso – afferma Martino Bianco, referente dell’Unione degli universitari (Udu) di Forlì -. Come avviene in tutta Italia, riscontriamo grosse difficoltà. Sicuramente in città come Milano o Bologna ci sono problemi ancora maggiori legati all’elevato prezzo degli affitti ma anche qui non siamo esenti. Fino a qualche anno fa – esemplifica – si trovava casa spendendo 200-250 euro per posto letto. Adesso, invece, chiedono come minimo dai 300 euro in su. Questo deve farci riflettere perché significa che il problema è sistemico e a livello nazionale». La popolazione studentesca in città è aumentata mentre l’offerta di immobili scarseggia facendo lievitare i prezzi del mercato immobiliare. Quotidianamente, sono numerosi gli studenti che si rivolgono all’Udi locale per cercare aiuto per trovare un alloggio alla portata delle loro tasche. «Veniamo contattati ogni giorno da diverse persone – continua Bianco –. Mediamente parliamo da 2 a 4 studenti che ci chiedono aiuto per gli affitti solo attraverso la nostra pagina Instagram a cui vanno aggiunti quelli che ci contattano privatamente per la stessa ragione». Decine e decine sono gli universitari che hanno scelto Forlì come sede, ma che si ritrovano a dover fronteggiare gli stessi problemi che vivono i loro coetanei nelle principali città universitarie italiane. «Noi, soprattutto in questo periodo, cerchiamo di aiutarli in maniera pratica facendo girare il loro annuncio per la ricerca di un immobile», continua. Così, anche a livello locale, Udu sta valutando di dar voce alle difficoltà legate al caro canone di locazione.

Forlì, Udu contro il caro affitti per gli studenti

Di questo passo faranno buoni affari le Facoltà online…non occorre pagare affitti ed è ridotto anche il costo dei trasporti. A parte il fatto che sarebbe facile ridurre il numero di studenti universitari, basterebbe che le Facoltà si limitassero ad Ingegneria, Medicina, Matematica e Fisica, Chimica e (forse) Economia. Giurisprudenza andrebbe chiusa per 25 anni, che ci sono già troppi avvocati in Italia. Scienze Politiche, Storia, Lettere, Filosofia etc. a numero chiuso così si eviterebbe di produrre disoccupati a getto continuo