Forlì. Truffe per tutta la vita: la Polizia stronca la carriera di un 72enne

San Marino

Negli ultimi 40 anni il suo nome è stato pronunciato in diverse aule di Tribunale della Penisola: le sue false intermediazioni, dall’affitto di immobili all’insaputa del proprietario alla vendita di un agriturismo, passando per vere e proprie truffe che hanno aggravato la posizione di disoccupati, fino a soggiorni in albergo non saldati, fanno parte di una lunga fedina penale. Giunto all’età di 72 anni Gerardo D’Abbrusco si ritrova ora chiuso nel carcere di Forlì dove dovrà scontare quasi due anni per truffa aggravata e sostituzione di persona. Irreperibile da mesi, fino all’altro giorno, quando la Polizia lo ha rintracciato in città dove era venuto per una visita a parenti dando esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dall’autorità giudiziaria per alcuni reati commessi sia in provincia che a Salerno, città della quale è originario.
Nel 2014 D’Abbrusco si è reso protagonista di una truffa nel Forlivese commessa nei confronti di alcune persone che si erano rivolte a lui cercando di risollevarsi dal proprio stato di disoccupazione; l’uomo si era spacciato per funzionario di una importante azienda petrolifera nazionale ed era riuscito a farsi consegnare circa 600 euro da ciascun aspirante dipendente, reclutato con annunci, con il pretesto di anticipare somme a suo dire necessarie a titolo di caparra per ottenere una licenza, grazie alla quale sarebbe poi stato possibile ricevere immediatamente importanti lavori in subappalto proprio attraverso la sua influente posizione in seno alla multinazionale.
Per la trattativa di compravendita immobiliare di un agriturismo nel Salernitano, D’Abbrusco si era presentato esibendo documenti appartenenti a un defunto, spacciandosi per mediatore per conto di una importante società della Repubblica di San Marino: prezzo pattuito per la compravendita 2 milioni e 100mila euro. L’uomo era riuscito a stabilire con il venditore l’appuntamento in uno studio notarile milanese e, nel frattempo, farsi consegnare circa seimila euro per la sua attività di mediazione; ovviamente nello studio notarile nessuno si presentò mai per formalizzare col venditore l’accordo di compravendita.
D’Abbrusco, i cui primi reati risalgono al 1975 e che in passato ha usato lo pseudonimo di Leo Formetta, è noto alle forze dell’ordine anche per altre truffe, come, ad esempio, l’affitto fittizio di immobili ad insaputa dei proprietari, recependo le caparre senza concludere l’operazione, o in generale la simulazione della figura di intermediario in affari di diversa tipologia riuscendo a ricevere denaro a titolo di presunta opera di mediazione, non disdegnando neppure reati minori come l’insolvenza nel pagamento di soggiorni alberghieri o l’appropriazione indebita di veicoli.

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