Forlì, test sierologici per 700 addetti alle pulizie in ospedale

Forlì

FORLI'. C’è un “esercito” di 700 persone che ogni giorno sa di doversi svegliare e accorrere lì, esattamente al centro dell’emergenza, così come quotidianamente fanno medici, infermieri, tecnici di laboratorio, operatori socio-sanitari e del 118 di cui sono compagni e compagne silenziose, ma non meno imprescindibili nell’azione di contrasto al Covid-19. È la squadra di Formula Servizi, composta dagli addetti alla logistica, al trasporto barelle, alla preparazione dei reparti-Covid e all’igiene e sanificazione degli ospedali, delle residenze assistite e delle case di cura di tutti i tre distretti sanitari: forlivese, cesenate e riminese. Sono ovunque, dai tre grandi ospedali alle case di riposo ove ora divampano pericolosamente i focolai del Coronavirus e nel tenere igienizzato al massimo ogni ambiente, svolgono un ruolo primario. Con tutti i rischi personali annessi e connessi.
Eppure tra loro il contagio è estremamente contenuto: 7 casi di positività registrati sinora sui 1.250 operatori che la cooperativa annovera includendo anche Roma e le Marche. E di questi, appena due nel Riminese, uno a Forlì e uno a Forlimpopoli. Non è un “miracolo”, è capacità e organizzazione come spiega il direttore generale di Formula Servizi, Massimiliano Mazzotti.
«Rischiamo esattamente come gli operatori dei servizi sanitari, ma l’emergenza ci ha colti preparati - afferma -. I nostri dipendenti sono abituati a gestire situazioni complesse, in passato hanno affrontato anche la Sars e il virus H1N1. Questa volta, comunque è diverso perché c’è una casistica più elevata di contagi e ricoveri e un loro susseguirsi a ritmo più serrato. Per questo è un lavoro che causa maggiori tensioni e stress, ma già da fine febbraio il nostro personale si è organizzato in squadre che mai si incontrano tra loro e in turni che coprono tutte le 24 ore anche nei magazzini. Avere contagi così bassi è un gran risultato, si deve alla bravura dei nostri lavoratori e al livello di guardia che sin dal principio abbiamo alzato».
Personale alle pulizie e alla logistica cui non sono mai mancati i dispositivi di protezione personale. «È così perché abbiamo fatto produrre immediatamente mascherine da una ditta di Assisi e da un’azienda di Vecchiazzano che realizzava materassi e si è subito riconvertita facendole per tutta l’area romagnola. L’Ausl ha poi messo a disposizione dispositivi specifici tra quelli in dotazione agli operatori sanitari». Anche i controlli sulla salute sarebbero sempre stati allineati a quelli effettuati su medici e infermieri. «I tamponi sono stati fatti, in più da inizio settimana il test sierologico a tappeto effettuato dall’Ausl, coinvolge tutti i nostri addetti».
Nelle case di riposo la situazione è più critica «ma abbiamo un coordinamento unico che ha pian piano portato ad agire con gli stessi standard degli ospedali, allineando i modelli in ottica di prevenzione: un grande lavoro che non era facile attuare».
Proprio per questo, Formula Servizi premia i suoi dipendenti con un fondo aggiuntivo alle mutue obbligatorie che ne raddoppia i massimali e i premi in caso di contagio, un carnet di buoni spesa che possono arrivare sino a 150 euro e «caffè e snack gratis in corsia per alleggerire le inevitabili tensioni e ringraziarli della professionalità e del senso di responsabilità che dimostrano».
C’è, però, un altro gesto di generosità che si rivolge ai malati. «In tutti gli ospedali Formula Servizi offre l’acqua minerale ad ogni paziente dei reparti-Covid. Non potendo procurarsela o riceverla dall’esterno, noi regaliamo 3 bottiglie da mezzo litro al giorno ad ogni ricoverato».

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