Forlì, stop all'inceneritore Hera dal 2027 ma qualcosa non torna

Forlì

FORLI'. Il Consiglio comunale di Forlì mette nero su bianco in una bozza di mozione condivisa tra maggioranza e opposizione lo spegnimento del termovalorizzatore di Hera entro il 2027. L'input arriva in particolare da un emendamento del Partito democratico, ma i partiti di maggioranza esprimono la loro perplessità. La mozione, discussa questo pomeriggio in commissione, va a sintetizzare il percorso compiuto nei mesi passati tra audizioni e sedute sul tema dell'incenerimento di rifiuti. Intanti l'assessore all'Ambiente Giuseppe Petetta spiega che il decreto Sostegni bis del governo prevede 600 milioni di euro per le agevolazioni sulla Tari per le utenze non domestiche: per Forlì si tratta di circa 1,7 milioni di euro e per il bacino di Alea ambiente di oltre 2,5. Con il coordinamento soci e le associoni di categoria si stanno approvando i metodi di distribuzione. Si tratta di un documento "al massimo della condivisione", afferma Alberto Bentivogli della Lega, condividendo le perplessità di Forza Italia e Fratelli d'Italia sulla data di spegnimento, il 2027 appunto. "Dobbiamo essere pragmatici, come la Regione può accettare la data se chiede al gestore di investire?", sottolinea. Dello stesso avviso l'azzurro Lauro Biondi: "Non credo" che il termovalorizzatore verrà spento nel 2027, si tratta di una questione di "compromessi e mediazioni" da sfruttare a proprio favore. La società in house Alea Ambiente "sta andando bene ma deve ancora andare a regime per portare a rendita il ciclo". Di certo Hera e Regione, aggiunge, devono riconoscere la presenza del termovalorizzatore. Di questa mozione, conclude, "va capito bene il significato politico e va portata avanti". 

Anche Marinella Portolani di Fdi esprime perplessità, pure per la previsione di caldeggiare la diffusione del modello Alea. Tira le file la leghista Letizia Balestra: "Se non credevamo nel progetto non eravamo qui". Nella mozione "c'è una serie di impegni per la Regione e gi organi competenti". Un odg approvato all'unanimità in Regione impegna la giunta allo spegnimento del termovalorizzatore di Forlì, ribatte il capogruppo del Partito democratico Soufian Hafi Alemani, "mi aspettavo che le preoccupazioni arrivassero prima". Il documento agisce anche sulla qualità della differenziata e spinge per una "gestione responsabile dei rifiuti su tutti i territori". Per Simone Benini del Movimento 5 Stelle "abbiamo prodotto qualcosa di buono, condiviso e innovativo", che prevede anche l'armonizzazione di costi e tariffe per il materiale residuo a discarica. "Sono gli indirizzi politici per la raccolta dei rifiuti", a cui far seguire le tecnologie per la separazione e il lavoro a monte. Da Forlì e co, oltre a una seconda mozione, arriva anche la richiesta di posticipare la discussione in consiglio comunale per l'assenza del consigliere Giorgio Calderoni. Il documento "non è sufficiente- arogmenta Federico Morgagni- deve essere più puntuale", per esempio sulla riduzione della produzione di rifiuti urbani, e affronta solo quelli urbani. 

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