Forlì. "Sgabanaza", nozze d'oro: "All'inizio a mia moglie ero simpatico, poi non ne poteva più"

Domenica in Duomo il rinnovo delle promesse di matrimonio di Pier Giuseppe Bertaccini, alias Sgabanaza, e la moglie Leni che hanno raggiunto il traguardo delle nozze d’oro, celebrazione che sarà officiata dal vescovo Livio Corazza. Uomo di famiglia, padre di tre figli, ex dirigente bancario con una cultura umanistica alle spalle, impegnato nel volontariato e nella politica, amante della poesia dialettale, simbolo della risata e dello spirito romagnolo ha condiviso con la moglie una vita coniugale lunga 50 anni e per festeggiare la ricorrenza ha dato appuntamento a familiari e amici all’hotel Dante.


Che ricordo ha del giorno del suo matrimonio?

«Mi sono sposato a Polenta il 22 aprile del 1972, era un sabato pomeriggio di pioggia. Ricordo che facemmo una grande festa a Villa Merenda, un mio amico tassista mi ha accompagnato con una Mercedes nera, di quelle belle d’una volta. Il parroco al termine della celebrazione religiosa si sbagliò e disse “la pace è finita e andate a messa” (scherza ndr)».

Che persona è sua moglie?

«E’ originaria di Belluno, una donna caparbia e attaccata alla famiglia. Come dico io, affettuosamente e alla romagnola, una “rospa”. Ma ho scelto lei, ha gli occhi belli. Ero appena uscito da Gioventù Studentesca di Forlì, frequentavo l’università e intanto insegnavo italiano in 5ª ragioneria, la conobbi lì».


Non deve essere stato semplice restarle accanto, il personaggio “Sgabanaza” è diventato molto popolare.

«Sono anche una persona seria, certo quando mi ha conosciuto ero simpatico ma poi non ne poteva più. Tanto è vero che quando negli anni ’80 Sgabanaza andava forte, non era molto d’accordo che tutte le sere uscissi».


Avete trovato un compromesso?


«Certo che sì. Mia moglie non partecipava molto spesso ai miei appuntamenti pubblici, ma il 23 luglio del 1992 sì. In quell’occasione don Oreste Benzi, del quale ero amico, organizzò una serata di beneficenza e c’era un bambino di 18 mesi. Lo prendemmo in affido, oggi ha 31 anni ed è ancora con noi e gli altri due nostri figli. Grazie a loro siamo nonni di 4 nipoti».


Qual è stato il segreto del vostro rapporto?

« Tra di noi non è mai mancato il rispetto. Ora per il futuro vorrei trascorrere anni sereni con tanti altri nipoti e, perché no, pronipoti».

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