Forlì, servizi Caritas anche a Ferragosto

«Anche a Ferragosto garantiamo la struttura di prima accoglienza emergenziale femminile, oltre ad una ventina di donne in seconda accoglienza, senza dimenticare il servizio mensa Buon Pastore». Il direttore Filippo Monari conferma il mantenimento dei servizi essenziali della Caritas di Forlì-Bertinoro anche nel periodo più “disimpegnato” dell’anno, solitamente dedicato un po’ al riposo. A settembre riprenderà la piena operatività del Centro di ascolto, da intendersi come servizio diurno di informazione e orientamento, finalizzato a favorire l’accesso alle risorse pubbliche e private, l’aiuto nella ricerca di alloggi e lavoro, eventuali segnalazioni di corsi professionali e la presa in carico di persone in stato di disagio, e torneranno a regime anche i servizi di prima accoglienza consistono nell’offerta di colazione, doccia, bagno, lavanderia e stireria, guardaroba, consulenze mediche e farmaceutiche, servizio telefonico e recapito postale, pacchi alimentari e settimanali e infine mensa.

Nel frattempo “il Centro di ascolto diocesano continua, in orario lavorativo, a rispondere telefonicamente a eventuali richieste di aiuto. Rimangono attive anche le accoglienze sul territorio diocesano per i nuclei familiari e le persone provenienti dall’Ucraina». Un altro servizio Caritas che non conosce pause è la mensa serale di via Dei Mille, in grado di servire fino ad 80 pasti al giorno persino nel periodo più rilassato dell’anno, senza dimenticare la Mensa diurna San Francesco di via Ravegnana, anch’essa operativa. È attivabile per le emergenze anche l’ambulatorio Caritas di via Paradiso, condotto in collaborazione con l’Associazione salute e solidarietà. «In questo momento – continua Monari, anticipando il Report dell’Osservatorio che sarà diramato a settembre – i dati sull’andamento delle povertà riguardano più che altro le richieste d’accoglienza da parte di donne e famiglie in situazione di vulnerabilità e disagio economico, essendo prive di reti parentali e amicali. Questo bisogno relazionale – precisa il responsabile Caritas – interpella le comunità a tenere viva la solidarietà e l’attenzione alle persone, grazie alle azioni di prossimità e di fraternità diffusa».

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