Forlì. Scomparsa di Erika Bravi, la polizia di Marsiglia indaga

La polizia francese ha iniziato ad indagare sulla scomparsa di Erika Bravi, la forlivese residente a Marsiglia della quale non si hanno più notizie dal 25 luglio. Gli investigatori avrebbero raccolto la testimonianza di almeno 5 o 6 persone collegate alle 45enne forlivese. Un primo passo per arrivare alla verità su cosa sia successo e dove sia adesso la donna. Erika il giorno della scomparsa ha accompagnato a scuola il figlio 18enne dandogli appuntamento nel pomeriggio per andare a vedere una nuova casa; qualche ora più tardi ha sentito la madre al telefono a Forlì, poi è sparita nel nulla. Il ragazzo l’ha aspettata per un paio d’ore prima di tornare a casa dal fratello più piccolo (12 anni) e avvisare il padre e la nonna che la mamma non era andata all’appuntamento. I genitori della donna, Zelio Bravi e Rita Ciafardini, si sono rivolti al Comitato scientifico ricerca scomparsi, collegato all’associazione Penelope, per rompere il muro di silenzio intorno alla figlia. Erika vive a Marsiglia da sette anni, dove si era trasferita con il marito marocchino, conosciuto a Forlì, dal quale si è separata da circa un anno e mezzo. Un matrimonio finito quando l’uomo ha iniziato ad essere violento. Proprio quell’ex marito che dopo la scomparsa della moglie è partito con i due figli per il Marocco, paese di origine.

«Devo purtroppo dire che non ci sono novità – dice Maria Gaia Pensieri, sociologa, criminologa investigativa e presidente del Comitato scientifico ricerca scomparsi Odv – stiamo aspettando che ci arrivi qualche notizia dalla Francia oppure che il Consolato in qualche modo si informi con il Commissariato. Non ho potuto parlare ancora con i nostri uomini sul campo. L’unica cosa che ho potuto appurare in maniera indiretta è che evidentemente la polizia ha iniziato le indagini, per il semplice fatto che abbiamo avuto informazioni che alcune persone erano stati indirettamente interrogate e quindi abbiamo capito che la polizia si è mossa. Persone legate al lavoro di Erika». Un primo passo per poter dare informazioni ai genitori e alle persone care di Erika, per cercare di fare luce su quello che giorno dopo giorno diventa un giallo sempre più fitto. Cosa sia successo alla forlivese, come stesse vivendo quei giorni evidentemente difficile visto anche lo sfratto che aveva ricevuto dal padrone di casa, le comprensibili difficoltà economiche dopo la fine del matrimonio e la mancanza di alimenti da parte del marito. Tutte tessere di un unico puzzle.

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