Forlì, salgono a sei i sanitari sospesi dall'albo

Archivio

Aumenta il numero dei medici sospesi dall’albo in provincia di Forlì-Cesena. In base all’ultimo aggiornamento sono 24 i sanitari che fino al 31 dicembre dovranno astenersi dall’esercizio della professione medica, a meno che nel frattempo non rispondano alla chiamata vaccinale. «Gli atti di accertamento pervenuti all’Ordine (il documento di Ausl Romagna che certifica l’assenza di valide ragioni per astenersi dall'immunizzazione e la mancata adesione alla campagna vaccinale, ndr) sono stati 28 in tutto, - precisa il presidente provinciale di medici e odontoiatri, Michele Gaudio, - ma tre medici nel frattempo si sono vaccinati e un altro è risultato immunizzato fuori regione». Il dato, infatti, puntualizza Gaudio, «è in costante divenire: è giunta notizia ora che uno dei 24 sospesi ha deciso di immunizzarsi, così come dell’arrivo imminente di altri atti di accertamento».

In numeri

Nello specifico, tra i “depennati” dalla lista dei sanitari in possesso della facoltà di esercitare la professione ci sono sette odontoiatri, di cui uno di Forlì, 3 di Cesena, uno di Cesenatico, uno di Savignano e uno di Bagno di Romagna, un forlivese e un residente di Roncofreddo con doppia iscrizione all’albo dei medici e degli odontoiatri, e 15 medici, di cui 4 di Cesena, 4 di Forlì, uno di Montiano, uno di Borghi, 4 di Cesenatico, e uno di Mercato Saraceno. Dei 15 medici sospesi, puntualizza Gaudio, quattro sono pensionati, nove sono liberi professionisti e due sono medici di medicina generale. «Oltre a essere incomprensibile, l’ostinazione di alcuni medici a non vaccinarsi è causa di serio e concreto disagio per i sanitari che “rimangono”: quelli che si trovano a dover svolgere il lavoro lasciato da chi è stato sollevato dall’incarico come da disposizione di legge». Nelle parole di Gaudio, la descrizione di una situazione caratterizzata dalla scarsità di risorse umane già da prima dell’avvento del Covid e che vede ora acutizzarsi le criticità mia sanate. «I medici di medicina generale, ad esempio, sono pochissimi, e molti tra loro, ma non solo loro, scelgono il pensionamento anticipato. E per legge i cittadini non possono restare neanche un giorno senza medico di famiglia. Quindi adesso si crea anche il problema di trovare un sostituto per tutti quei medici di base che non si sono vaccinati e che sono stati sospesi». Il problema della penuria di medici, rammenta Gaudio, è annoso, «risale al momento in cui è stato ristretto il numero degli studenti che potevano accedere alle facoltà di Medicina e alle scuole di specializzazione. Il Covid è una condizione in più che porta i colleghi a doversi sobbarcare di lavoro».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui