Forlì. Saldi, stime di vendita in aumento

Ai blocchi di partenza i saldi estivi. Da domani, per sessanta giorni, è possibile acquistare, risparmiando, in molti negozi presenti nel territorio forlivese. Saldi, quindi, che hanno il profumo di opportunità, sia per gli addetti ai lavori, sia per il consumatore. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 88 euro pro capite. «L’aspettativa è positiva, ci potrebbe essere un ritorno economico importante – afferma, Roberto Vignatelli presidente di Federmoda Confcommercio Forlì-Cesena –. I negozi hanno bisogno di fare incassi, dall’altra parte i clienti possono avere un vantaggio risparmiando tanto visto l’aumento generale dei prezzi. Le stime di spesa media, infatti, sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e corrispondo al ritorno del turismo soprattutto sulle coste e nelle città d’arte». La crisi dei consumi, innescata da due anni di pandemia e coniugata dall’aumento dei prezzi come conseguenza del conflitto in Ucraina, rendono i saldi particolarmente allettanti per quanti sono in cerca di occasioni e allo stesso tempo gli imprenditori sperano in una necessaria ripresa. «Ci auguriamo tutti che gli sconti siano un’attrattiva per i clienti, molti dei quali hanno sacrificato l’acquisto di abbigliamento in questi due anni di pandemia – spiega Fabio Lucchi, vicedirettore e responsabile Federazione Italiana settore moda di Confesercenti Forlì –. Certo, questa crisi mondiale non aiuta la ripresa, ciononostante abbiamo fiducia che i clienti approfittino del grande assortimento dei prodotti a prezzi accessibili. Dopo un andamento delle vendite molto a rilento, nei primi mesi del 2022, i negozi sono ancora pieni di merce e si apprestano ad iniziare il periodo dei saldi estivi con ottimi sconti e un’ampia scelta a disposizione dei consumatori». Il settore continua ancora a indicare una situazione molto critica e l’aumento continuo e corposo dei costi dell’energia ma anche dei prodotti sta mettendo in crisi parecchie aziende. Le vendite della collezione primavera-estate continuano, inoltre, a registrare un calo progressivo rispetto al periodo pre-pandemia che in certi casi arriva a superare il 30% su base annua. «Per questa stagione dei saldi che si aprirà in questo fine settimana è, quindi, particolarmente interessante per i consumatori e piena di aspettative per gli imprenditori commerciali» sottolinea Lucchi. Di fatto, conclude Vignatelli: «sono una vera opportunità, considerando il generale aumento dei costi e le previsioni di crescita dei listini delle prossime collezioni. Il settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori, ha finora resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti. L’acquisto nei negozi di prossimità, rappresenta il vero sostegno ai nostri centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Anche per questo non è ammissibile una concorrenza sleale dei colossi del web che hanno, peraltro, beneficiato di un’importante rendita di posizione. Chiediamo, quindi, che vengano quanto prima attuati gli accordi internazionali sull’entrata in vigore della global minimum tax. Già questo, sarebbe un primo passo verso un mercato più democratico. Non dimentichiamo che da ieri è d’obbligo il pos, anche sulle commissioni bancarie: attendiamo risposte».

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