La neo eletta parlamentare Rosaria Tassinari entra a far parte dell’XI Commissione lavoro alla Camera del Deputati, che collabora col ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, guidato dalla ministra Marina Calderone e dalla vice Maria Teresa Bellucci. Gioca in casa l’ormai ex assessora del Comune di Forlì. «Mi fa piacere impegnarmi nella Commissione lavoro e politiche sociali – dice Rosaria Tassinari -. In pratica l’ambito di competenza in cui ho operato negli ultimi tre anni e mezzo nella città mercuriale come assessore al welfare, anche se ora dovrò operare a livello nazionale e per predisporre le leggi sul tema». Al centro delle discussioni temi caldi e di attualità. «Insieme ai colleghi di questa commissione ci occuperemo della riforma e del miglioramento del reddito di cittadinanza, della formazione professionale, della previdenza e riforma delle pensioni, della cooperazione dei servizi come il terzo settore». Ma non è tutto. «Non mancheremo di soffermarci sulla sicurezza sul posto di lavoro, dove avvengono troppi incidenti anche mortali – prosegue la parlamentare forlivese -. Un altro tema per il quale vorrei impegnarmi a fondo è la formazione professionale, per aiutare in particolare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro motivati e preparati. Sempre nel mondo del lavoro dovremo guidare e anticipare con leggi e norme adeguate la rivoluzione tecnologica e i cambiamenti radicali dell’ingresso dello smart working e della robotica». Gli appuntamenti romani, come noto, hanno portato l’ex assessora a chiedere le dimissioni. «Al lavoro in commissione dedicherò molto tempo, perché è lì che si preparano le leggi, con un lavoro di squadra e di sintesi – conclude Tassinari -. E per fare questo occorrono studio, preparazione, competenza, ascolto e responsabilità».

Forlì. Rosaria Tassinari entra nella Commissione lavoro

Auguro con tutto il cuore all’onorevole Tassinari di poter attuare al meglio le sue capacità che sono davvero tante perché opera con il cuore e la mente sempre uniti.grazie per questo.
Mi auspico che la legge x la pensione dei dipendenti possa essere, nel 2023 a 62/ 63 anni e senza sbarramenti di età, come invece, chiedeva Draghi (64 anni) affinché finalmente la classe dei nati nel 1960 al 2023 con 41 anni secchi, possa andare finalmente in pensione per dedicarsi ai nipoti e alla famiglia.
grazie e buon lavoro