Lavoro a Forlì, ripresa incerta per alcuni settori

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«È evidente che la ripresa dell’economia prosegue più lentamente del previsto e per i consumi, in calo del 7,3% rispetto al 2019, il completo ritorno ai livelli pre-pandemici non avverrà prima del 2023». Lo afferma il direttore di Ascom-Confcommercio Alberto Zattini che evidenzia come i dati consuntivi relativi ai consumi mettano in luce che non c’è stata ripresa per alcuni settori. Ma andiamo per ordine. Il 2021 si chiuderà nel territorio forlivese con una crescita del Pil di circa il 6% e dei consumi di circa il 5%. «Siamo certamente di fronte a risultati che derivano da “rimbalzi statistici” – spiega Zattini – ma che testimoniano comunque una grande vitalità del tessuto produttivo del nostro territorio. Quello che, invece, ora preoccupa maggiormente è che ci sono alcuni settori, a cominciare dalla filiera turistica e dall’area della cultura e del tempo libero, che non hanno mai partecipato pienamente a questa ripresa e che sono ancora molto distanti dai livelli del 2019: ristorazione e alberghi, infatti, registrano una perdita di consumi, rispettivamente, del 27,3% e di quasi il 35%, i servizi culturali e ricreativi del 21,5%; e ci sono anche altri comparti con cali a doppia cifra, come i trasporti (-16%) e l’abbigliamento e le calzature (-10,5%)». «In questo contesto è indispensabile sostenere le imprese forlivesi adottando misure sugli ammortizzatori sociali, senza aggravi di costo per le imprese – conclude Alberto Zattini – e sull’accesso al credito, ma anche interventi fiscali e contributi a fondo perduto parametrati alle perdite subite». Il quadro dei consumi nell’arco temporale 2019-2021 elaborato da Ascom Confcommercio evidenzia le variazioni in percentuale dei consumi nei vari settori. Di questi molti registrano un segno meno a partire da quello alberghiero (-34,8% la variazione nel 2021 rispetto al 2019 e 51% nel 2020 rispetto al 2019); male anche il settore della ristorazione che registra nel 2021 un -27% rispetto al 2020. Rilevante anche il calo nel settore servizi culturali e ricreativi, libri e giornali con un -21,5% nel 2021 (-30,2% nel 2020 rispetto al 2019 seguito da un aumento del 12,5% nel 2021 rispetto al 2020). Tra i settori dove la ripresa non è ancora arrivata ci sono anche i trasporti (-16% nel 2021 rispetto al 2019). Male anche vestiario e calzature: dopo il -21,1% registrato nel 2020 rispetto al 2019, si passa ad un 13,4 nel 2021 rispetto al 2020, mentre il 2021 rispetto al 2019 segna un - 10,5%.

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