Forlì ricorda il sacrificio dei sikh

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Deposta la corona di fronte al monumento del cimitero di guerra indiano in memoria dei sikh caduti durante il secondo conflitto mondiale. Diversi i militari, ricordati dalle memorie locali come “alti e fieri uomini con il turbante”, che combatterono e persero la vita negli aspri scontri sul fronte della Linea Gotica fra Romagna, Toscana ed Emilia. Circa 400 nomi sono incisi in maniera indelebile sulla Grande Pietra del ricordo al War Memorial Cemetery di via Ravegnana. Quest’anno a rendere omaggio ai caduti anche le Chiarine del Comune di Firenze e in rappresentanza del Municipio fiorentino era presente anche Letizia Bonanni: «Ringrazio chi ha dato la vita per la libertà». L’evento è stato preceduto da un momento di preghiera in lingua punjabi aperta a tutti. La comunità sikh, seppur con poche unità è parte integrante della società forlivese. «Il messaggio attuale deve essere educativo, un momento che ci porti a rappresentare quello che dovrebbe essere il vivere assieme e la comunità sikh è un esempio virtuoso che rappresenta un pezzo importante della nostra nazione – afferma il sindaco Gian Luca Zattini -. Grazie per quello che avete fatto più di 70 anni fa e quello che fate oggi». Non poteva mancare un riferimento alla guerra in Ucraina. «Oggi mi chiedo cosa l’uomo abbia imparato dalla storia – conclude il primo cittadino -. Perchè non impariamo mai dagli sbagli che abbiamo fatto? Dobbiamo farlo per superare le differenze per raggiungere il bene comune. Avrei voluto qui accanto a me Sergio Giammarchi (partigiano forlivese scomparso lo scorso inverno, ndr). Forlì ha memoria e la capacità di imparare per proiettarsi nel futuro». Nella giornata del ricordo dei sikh erano presenti anche i sindaci di Castel Franco Emilia e Novellara, oltre a Milena Garavini in rappresentanza della Provincia Forlì-Cesena, l’onorevole Marco Di Maio e il vescovo Livio Corazza. E.V.

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