Forlì "Prezzi alimentari su del 3.5%, si compra solo il necessario"

Il rialzo dei prezzi pesa sulle tasche delle famiglie forlivesi, questo ormai è un dato di fatto. Da un lato il Governo vara misure come il bonus da 200 euro e proroga il taglio delle accise sui carburati, dall’altro l’inflazione, ormai arrivata al 6%, sta cambiando le abitudini alimentari dei forlivesi. Ad oggi, infatti, si stima che un prodotto alimentare abbia registrato mediamente un aumento del +3,5%. Come saranno quindi gli acquisti dei forlivesi che vogliono difendere la propria tavola dall’onda dei rincari? «I cittadini, con l’inflazione alle stelle, hanno sempre meno risorse da dedicare ai consumi e questo è un dato di fatto – spiega Alberto Zattini, direttore di Confcommercio –. Per cui si farà un ricorso maggiore alle promozioni e si andrà a caccia del miglior prezzo».

Non solo, il consumatore sarà sempre più attento. «Molti forlivesi fronteggeranno il carovita acquistando meno e più consapevolmente. In particolare si farà attenzione a ridurre gli sprechi, specialmente nel prodotto fresco. Se si fa un giro nei piccoli negozi, come può essere una macelleria o una frutta e verdura, si può già constatare che il consumatore compra ormai solo lo stretto necessario. E questa tecnica la stanno adottando anche le imprese, soprattutto i pubblici esercizi e quelle legate al mondo della ristorazione». Una situazione che preoccupa l’associazione di categoria, in vista dell’autunno. «Sono i mesi a venire che spaventano, quando l’Istat ha stimato che l’inflazione arriverà fino al 9-10% – conclude Zattini –. Il bonus aiuta tutti e qualsiasi sostegno a fondo perduto per famiglie e imprese è un bene, ma si tratta di una goccia in mezzo al mare. Bisognerebbe intervenire sul cuneo fiscale, perché in questo momento c’è una tassazione che strangola attività e cittadini».
Il riferimento è proprio al bonus introdotto con il decreto di lunedì scorso, ovvero 200 euro uno a tantum per pensionati e lavoratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro. «Si tratta di un’azione che tende ad alleviare una situazione difficile e che è fine a se stessa – precisa Fabio Lucchi di Confesercenti –. Il bonus non va sottovalutato, ma servirà per coprire i costi con cui le famiglie devono fare i conti visto l’aumento dei prezzi e certamente non andrà ad incidere sui consumi, per i quali servono soluzioni più strutturate. Tutto ciò non è risolutivo».

E’ stata prorogata fino all’8 luglio anche la riduzione, pari a 30 centesimi, delle accise sui carburanti. Non è marzo quando il prezzo medio della benzina, ma anche del gasolio, è schizzato oltre i 2 euro come effetto dei rincari dei mercati legati al conflitto in Ucraina. Nonostante la misura, ieri i forlivesi non hanno visto i pannelli dei prezzi del carburante scendere ulteriormente, anzi sono rimasti pressoché identici ai giorni precedenti. «L’effetto del decreto in realtà lo stiamo già vedendo da alcune settimane – conclude Lucchi –. I prezzi di oggi sono già il frutto del taglio delle accise. Per quanto ci possano sembrare uguali o ancora alti, non è che non vengono tolti i 30 centesimi ma tutto dipende dal che la materia prima, il petrolio, ha in questo preciso momento».

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