Forlì, pochi medici: "la soluzione non è togliere il numero chiuso"

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«L’abolizione del numero chiuso per la Facoltà di Medicina non può essere la soluzione ai problemi. La situazione che stiamo vivendo è frutto di una programmazione sbagliata degli anni passati, anche perché attualmente siamo perfettamente in grado di conoscere quanti medici entrano e quanti ne escono».

A spiegarlo è il coordinatore del corso di laurea in medicina e chirurgia di Forlì, Franco Stella. Ormai è noto, l’Ausl ha deciso di tagliare il numero delle auto medicalizzate, il presidio ospedaliero forlivese, come altre realtà, è sotto organico nel reparto di medicina d’urgenza e in città, soprattutto nei comuni più piccoli, scarseggiano i medici di base. «Tutte le università in questi ultimi anni hanno aumentato il numero dei posti, la stessa Unibo è passata da 300 a 600 studenti e sono in crescita anche il numero delle borse di studio per la specializzazione – prosegue Stella –. Eppure, in Italia, nonostante questa manovra che ha ampliato la possibilità di iscriversi a medicina sono rimasti vuoti tanti posti, specie in alcune branche perché ritenute poco attrattive».

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